Nei giorni scorsi Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha lanciato una previsione sul mondo che verrà: «Parleremo solo in chat». Come dire: avremo sempre più contatti virtuali, sì (magari 5mila amici su Fb,) ma saremo sempre più soli nella vita concreta e ’carnale’ di tutti i giorni.
I dati per l’Emilia Romagna che emergono da una ricerca del Cnr ci disegnano purtroppo una ‘tribù’ giovanile che segue proprio queste mode e assorbe troppo spesso il peggio della modernità.
Ma com’è possibile che una ragazza su quattro, nella nostra regione, abbia avuto bisogno almeno una volta nella sua giovanissima esistenza, di un sonnifero per dormire? Cos’è che turba i sogni di queste 15-19enni, anzi cos’è che vieta loro di sognare, che è una delle pratiche più belle del mondo?
Gli esperti rispondono che le paure del giorno, amano rubare i sogni della notte.
E ancora: ma com’è possibile che più di tre ragazzi su dieci si ubriachino, e forte, almeno una volta al mese? Perchè?
Cosa c’è che impedisce ai nostri giovani, ma in fondo a tutti noi, di affrontare la realtà guardandola in faccia, così com’è, bella o brutta che sia? Che poi è l’unico modo per essere più umani, più veri01