Pacem in terris

Il ‘partito di Todi’ è vivo e lotta insieme a noi

Ma che fine ha fatto il 'partito di Todi'? Tra settembre e ottobre non si parlava d'altro. Sembrava a un passo il battesimo di una nuova formazione cattolica. Poi, il silenzio, mentre Palazzo Chigi cambiava il suo inquilino. Tutto finito, allora? Assolutamente no, il lavoro continua. Sotto traccia e a ritmi più blandi. A rimetterci è la riunione del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, a cui fanno capo le sette associazioni promotrici  di Todi (Cisl, Mcl, Acli, Confcooperative, Confartigianato, Compagnia delle Opere e Coldiretti). Era in agenda per i primi di febbraio.

A questo punto la linea concordata dai cattolici sembra chiara: approfondire il progetto e vietato disturbare il governo Monti. Che tra i ministri annovera Corrado Passera, Francesco Profumo e Lorenzo Ornaghi, tutti e tre particolarmente attenti all'evolversi umbra. L'impressione è che sia definitivamente tramontata l'idea di un ritorno al partito unico. La Democrazia cristiana è morta, la sua resurrezione impossibile. Ad aprile sarà pubblicato il manifesto delle sette sorelle di Todi. Difficile che sia un programma politico, più facile un documento ad uso della politica. La lobby cattolica ha trovato una nuova casa.

Giovanni Panettiere

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