Pacem in terris

Il terremoto chiama il papa

LA PRIMA immagine che balza alla memoria ha la veste candida del papa in mezzo alle macerie. Pio XII, stretto dalla folla, allarga le braccia tra le rovine del quartiere San Lorenzo, straziato dalle bombe americane. Lo sguardo del vicario di Cristo punta al Cielo come a chiedere ragione del sangue innocente. Quel bianco e nero, datato Roma 1943, ha fatto epoca. Mettendo a nudo l’impotenza e l’umanità di un papa ieratico e controverso come Eugenio Pacelli.

GIUGNO 2012: corre la storia, conquista il colore e travalica i secoli. Dalla Seconda guerra mondiale al terremoto di questi giorni. Stesse rovine, identiche lacrime. L’Emilia, ferita dalla terra che non smette di tremare, si rimbocca le maniche e prova a ripartire. Ancora una volta. La dignità, la forza sono quelle di sempre, eppure non basta. Servono aiuti anche dal Cielo e da chi si rende interprete dei disegni divini. Papa Benedetto XVI ha già fatto sapere che donerà agli sfollati delle diocesi di Mantova, Carpi, Modena, Ferrara e Bologna le offerte ricevute durante l’Incontro mondiale delle famiglie. Cinquecentomila euro che si vanno a sommare ai due milioni stanziati dalla Conferenza episcopale italiana attraverso la leva, troppo spesso deprecata, dell’otto per mille. I terremotati ringraziano. E sognano. Sperano in cuor loro — e noi insieme — che Ratzinger possa vedere con i suoi occhi i capannoni rasi al suolo, le case ridotte a macerie, le famiglie abbrustolite dal sole rovente, alto sopra le tende.

NEL 2009, quando il sisma flagellò l’Abruzzo, Benedetto XVI rispose presente. Rincuorò gli anziani, accarezzò i bambini, diede speranza. Quella di cui ha bisogno anche l’Emilia, storica culla della convivenza armoniosa tra marxisti e cattolici, tra il diavolo e l’acqua santa. È vero, rispetto a L’Aquila, per fortuna, i morti sono stati ma la ferita brucia come tre anni fa. Se ne è reso conto anche il Capo dello Stato, salito nel Modenese in mezzo agli sfollati. «Una visita si può pensare, ma non è in programma e soprattutto non subito>, è la risposta della Santa Sede a chi chiede se anche al papa verrà da queste parti.  Vorrà dire che aspetteremo, come sappiamo fare noi emiliani. Senza piangerci addosso e con la voglia matta di ricominciare, nonostante l’agenda papale, nonostante tutto.

           Giovanni Panettiere


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               https://www.facebook.com/#!/paceminterris.it

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