Pacem in terris

Il papa ai confessori: niente rigorismo, ma misericordia

SEGUE le orme di Alfonso Maria de' Liquori (1696-1787)  il papa, in vacanza a Castelgandolfo. Davanti a 5mila fedeli accorsi per seguire l'udienza generale del mercoledì, Benedetto XVI  eredita l'insegnamento sulla confessione del fondatore dei redentoristi:  <Egli raccomandava di amministrare questo sacramento, manifestando l'abbraccio gioioso di Dio Padre che nella sua misericordia infinita non si stanca di accogliere ogni figlio pentito>. Come il noto estensore del Manuale del confessore andava in controtendenza rispetto al rigorismo giansenista del suo tempo, così Ratzinger, a torto dai più ritratto come un falco, sprona al perdono e alla comprensione per chi affonda nel peccato.

COLPA e preghiera. Nell'udienza il papa non dimentica san Filippo Neri, citato da de' Liquori perché chiedeva quotidianamente aiuto al Signore nelle sue orazioni. <Dal primo momento in cui si svegliava la mattina - racconta il redentorista - diceva a Dio: 'Signore, tenete oggi le mani sopra Filippo, perché se no Filippo vi tradisce'>. La preghiera, ha spiegato Benedetto XVI, fa crescere i cristiani nella <consapevolezza della propria debolezza e insieme della necessità di chiedere aiuto a Dio con umiltà, confidando nella sua misericordia>.

Giovanni Panettiere

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