Pacem in terris

Laicità dello Stato, la lezione dei vescovi dello Zambia

CHISSA' cosa penseranno i vescovi europei dei loro confratelli in Zambia. Da quelle parti la Conferenza episcopale si è detta contraria ad inserire in Costituzione la definizione di nazione cristiana per il Paese africano. Una posizione di segno completamente opposto a quella della Chiesa del Vecchio continente che negli ultimi anni di Karol Wojtyla si fece in quattro per introdurre un riferimento alle radici ebraico-cristiane nella Carta costituzionale europea, allora allo studio. Di quel progetto normativo non se ne fece nulla, con buona pace di Benedetto XVI, meno politico del predecessore. Il pastore tedesco culla altre priorità: guarda all'uomo più che alle leggi dello Stato.

MA IN ZAMBIA, dove il 90% della popolazione è cristiana, il problema della Costituzione è tutt'altro che secondario. Da tempo si lavora ad una riforma della legge fondamentale e già tre tentativi sono andati a vuoto. In questi giorni i vescovi del Paese hanno inviato una nota al comitato tecnico incaricato di rivedere il testo, fornendo alcuni contributi nella speranza di una conclusione positiva dell'iter normativo. Oltre a respingere l’introduzione di regole, che prevedano la pena di morte o l’aborto, e a delineare interventi sulla cittadinanza e contro lo sfruttamento delle risorse naturali, l'episcopato dice no allo Zambia nazione cristiana.

<NEL PREAMBOLO la dichiarazione che lo Zambia è una nazione cristiana deve essere omessa - scrivono i vescovi -. Questo perché un Paese non può praticare i valori e i precetti del cristianesimo mediante una mera dichiarazione. Il principio della separazione tra Stato e religione non deve andare perduto. Se lo Zambia è un Paese multi religioso, un fatto che è stato riconosciuto nel preambolo della prima bozza del comitato tecnico, affermare che lo Zambia è una nazione cristiana entrerebbe in contraddizione con questo fatto>. Ma la richiesta dell'episcopato non è un fulmine a ciel sereno. Solo sedici anni fa i vescovi avevano già bocciato il riconoscimento delle radici cristiane in Costituzione.

Giovanni Panettiere

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