Pacem in terris

Chiesa vicina a divorziati e coppie di fatto. Ma no alla Comunione.

LA CHIESA <ama i divorziati risposati e le coppie di fatto>, per tutti è <una casa accogliente>. Il giro di boa del magistero cattolico si consuma nel Messaggio conclusivo del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Per la prima volta un documento ufficiale vaticano esprime, in maniera chiara e incontrovertibile, la vicinanza della Chiesa  a chi convola a seconde nozze e alle relazioni fuori dal matrimonio. Dai vescovi nessun cedimento davanti a situazioni affettive, che restano <vicende dolorose in cui soffre anche l'educazione alla fede dei figli>, piuttosto il tentativo di soddisfare la richiesta di un cambio di passo, avanzata da autorevoli prelati nel corso dell'assemblea sinodale. Oltreché da strati crescenti del popolo di Dio.

Un'operazione riuscita solo in parte. Sul nodo dei divorziati risposati il Nuntius - questo il nome in latino del messaggio - resta sordo agli accenti critici dei vescovi Bruno Forte (Chieti) e Felix Gmür (Basilea) sul divieto alla Comunione. Il Sinodo preferisce mantenere fede alla posizione ufficiale della Chiesa.<L’impostazione è quella che abbiamo avuto la gioia di ascoltare dal papa all’incontro delle famiglie a Milano», replica ai cronisti il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente del comitato che ha steso il messaggio. Ai divorziati risposati dobbiamo dire che la Chiesa li ama, devono vederlo e sentire che realmente facciamo il possibile per aiutarli>, disse Benedetto XVI all'aeroporto di Bresso, nel maggio scorso.

A riguardo resta da capire come la Chiesa intenda accompagnare chi ha visto fallire il suo matrimonio e ha scelto di ritentare la strada delle nozze. Il messaggio parla della necessità di assistere queste persone, ma <la forma deve essere ancora trovata>, ammette Betori. Di certo - chiosa il cardinale - <va ribadita la disciplina sull'accesso ai sacramenti.

Nel frattempo il confronto sul no alla Comunione continua anche dopo la pubblicazione del messaggio. <Non c'è dubbio che l'essere impediti della partecipazione sacramentale dell'Eucarestia per i genitori di famiglie di divorziati risposati - è la riflessione a voce alta dell'arcivescovo Forte - condiziona e condizionerà nel tempo anche i figli>. Come uscirne? Se la normativa non può essere messa in discussione, il pastore di Chieti gira l'ostacolo e gioca la carta dell'annullamento del matrimonio: <Da qualcuno in Sinodo è stato proposto che l'esigenza di una doppia sentenza conforme per il riconoscimento della nullità del vincolo possa cadere. Questo perché molte volte una sola sentenza ben fatta, se non c`è alcun ricorso, può bastare. Così si abbrevierebbero di molto i tempi d'attesa per un riconoscimento di nullità che consentirebbe nuove nozze sacramentali>.

Archiviato il Nuntius, il Sinodo vive la sua penultima giornata prima della messa conclusiva  di domani con Benedetto XVI. Questa mattina saranno votate in assemblea le Propositiones finali del Sinodo. Da queste proposte, di carattere non vincolante, il pontefice trarrà spunto per scrivere l'Esortazione apostolica post sinodale. Come minimo, non prima di un anno dalla fine del Sinodo.

Poco o nulla si sa del testo delle Propositiones che comunque dovrebbero contenere un paragrafo sui divorziati risposati nell'ambito di un'indicazione,  più articolata, sulla famiglia. Chi ha visto la bozza riferisce che sarebbe stata bocciata una versione più aperturista. E vicina alla sensibilità di Ratzinger, sul punto da sempre più riformista rispetto a una parte dell'episcopato.

Nei giorni scorsi il vescovo di Basilea aveva fatto trapelare la notizia che il pontefice potrebbe elaborare un documento ad hoc. Già all'inizio del papato tedesco era circolata una voce analoga, poi smentita dai fatti. Ma questa volta è un vescovo, e non un giornalista,  a metterci la faccia.

Giovanni Panettiere

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Twitter: panettiereg

È USCITO il primo libro  di. Giovanni Panettiere, Non solo  vescovi, Gabrielli editore, 2012:

http://blog.gabriellieditori.it/2012/10/vescovi-chiesa-panettiere

 

 

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