Pacem in terris

Riposa in pace piccolo Yasin

ESISTONO notizie che fanno ben sperare, dissipano luoghi comuni e invitano a concentrarsi sulle persone più che sui simboli. La storia è quella dolorosa di Yasin Giovanni, un bimbo di dieci anni, figlio di un cittadino turco e di un'italiana, morto a Bergamo in seguito a una gravissima malattia. Con il lutto nel cuore, nei giorni scorsi la madre, cattolica, e il padre musulmano avevano chiesto il nullaosta al Comune per seppellire il piccolo nel cimitero islamico del quartiere di Colognola, la zona dove risiede la famiglia. Ma ai genitori il permesso è stato negato per colpa della convenzione tra il Comune e il Centro islamico, ancora sul tavolo della Giunta, in attesa di essere modificata.

In virtù dell'intesa, il Centro, che ha realizzato a proprie spese il camposanto, vanta un diritto di superficie per sessant'anni sul terreno. In teoria, però, perché, quando la nuova amministrazione di centrodestra (Pdl e Lega)  si è insediata, è emerso che la convenzione, siglata nel 2008 dal precedente esecutivo, stavolta di centrosinistra, non era mai stata varata in Giunta. Ergo, è inefficace.

Per entrare in vigore servirà il semaforo verde dell'esecutivo, ma, come hanno sottolineato gli assessori ai Servizi cimeteriali, al Bilancio e alla Sicurezza, tutti e tre in quota Lega, l'intesa prima va modificata. Sia in ordine alla questione del diritto di superficie che in merito alla quantificazione dei versamenti per l'inumazione, considerati troppo bassi. Non solo. Una volta cambiata - non è chiaro quando -, la convenzione dovrà avere anche il via libera del consiglio comunale.

Nel frattempo il cimitero resta inutilizzabile. Non per tutti, fortunatamente. Nel caso di Yasin, alla fine, ha prevalso il buon senso. Del piccolo si è interessato direttamente il sindaco Franco Tentorio, un passato nel Msi,  che ha sbloccato la situazione. Visto la vicenda particolare, il primo cittadino ha portato in Giunta la richiesta di consentire la sepoltura del bimbo nell'area islamica. Non ci sono state barricate politiche o ideologiche e il via libera è stato votato all'unanimità. < È una questione di civiltà>, ha detto il sindaco. Applausi.

Ora Yasin riposa in pace a Colognola. Al suo funerale hanno preso parte fedeli islamici, cristiani e gente comune che hanno voluto dare una testimonianza forte di vicinanza alla famiglia. La speranza è che la morte del bimbo possa servire ad accelerare l'approvazione regolare della convenzione. Perché Yasin non sia un'eccezione.

Giovanni Panettiere

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Twitter: panettiereg
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