Camorra, anatema rosso porpora
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Cronaca
LA SCOMUNICA Il cardinale Sepe: deponete le armi e pentitevi
<Niente funerale per i camorristi>
NAPOLI
IN CHIESA neanche da morti. Nelle ore in cui va in scena l’ennesima resa dei conti tra i clan della camorra, con il quarantottenne Ciro Esposito freddato a Secondigliano, l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe (Olycom), lancia un affondo di fuoco contro i malavitosi. Per loro i battenti delle chiese resteranno chiusi, anche in occasione dei funerali. «Chi semina morte raccoglierà solo morte — sono le parole del cardinale prima della marcia silenziosa lungo le strade di Napoli in ricordo delle vittime dei boss —. Se gli uomini dei clan non si pentono, così ho detto ai miei sacerdoti, non potranno entrare in chiesa neanche da morti». Rievocando il monito ai mafiosi di Giovanni Paolo II ad Agrigento (1993), nel suo intervento alla fine della manifestazione Sepe si è quindi rivolto direttamente ai killer: «Scegliete la vita, quella vera, quella sacra, deponete le armi, perché verrà per voi il giorno del giudizio e non ci saranno sconti. Neppure i vostri figli, le vostre moglie e madri vi perdoneranno per la vita difficile, pericolosa e oscura cui li avete costretti».
NON È la prima volta che il cardinale scende in trincea contro la camorra. Nel 2007, a un anno dal suo arrivo sotto il Vesuvio, fececollocare sotto l’altare delle chiese alcune ceste per raccogliere i coltelli dei piccoli malavitosi. Il suo appello ai ragazzi non cadde nel vuoto e, nel giro di una settimana, furono consegnate una ventina di lame. Da Napoli alla Sicilia. A luglio, in una chiesa di Siculiana (Agrigento), era già tutto pronto per i funerali un noto boss mafioso. Ma le esequie saltarono all’ultimo minuto: il vescovo Francesco Montenegro, disse di no alla funzione religiosa. Non era mai successo da quelle parti.
Giovanni Panettiere
(Articolo pubblicato sul Qn-Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione; 10 novembre)
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Twitter: panettieregÈ USCITO il primo libro di. Giovanni Panettiere, Non solo vescovi, Gabrielli editore, 2012: