La croce di Wojtyla, l’umiltà di Ratzinger
RICORDO con emozione l'ultimo Angelus di Giovanni Paolo II. Il suo tentativo di parlare nonostante il Parkinson, che gli segava il respiro, lo sbiascico robotico uscito dalla sua bocca, il microfono portato via dalla mano compassionevole di un cerimoniere. Quella di Wojtyla fu una vera Via Crucis, la testimonianza eroica di chi resta al timone fino alla fine. Comunque. Ma davvero quel gesto estremo è uno schiaffo all'umilità del suo successore che ha lasciato per il peso degli anni? Non credo proprio. Siamo davanti a due scelte degne di eguale rispetto. Con una postilla dal taglio politico-ecclesiale. La mossa di Benedetto XVI ha una portata storica unica, dirompetente, perché apre la strada a un papato meno sacro, monarchico e dal volto umano. Chi, alle esquie proprio di Giovanni Paolo II, denunciò <la dittatura del relativismo> ha avuto il coraggio di relativizzare il papato: d'ora innanzi, al pari degli altri vescovi del mondo, anche il successore di Pietro, qualora non si sentisse più all'altezza del compito, potrà rassegnare le dimissioni. E questo non più solo a norma di diritto, le regole c'erano già e da tempo, ma nella realtà dei fatti.
PER QUESTO l'intervista di ieri alla radio polacca Rmf fm dell'ex segretario di Karol Wojtyla, ci ha lasciati perplessi. «Dalla Croce non si scende», ne era convinto Giovanni Paolo II che rimase in carica sino all’ultimo malgrado la lunga ed estenuante malattia. A ricordarlo l’arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz: «Sono stato con il Santo Padre Giovanni Paolo II sino all’ultimo battito del suo cuore. Ho visto sul monitor quando il suo cuore ha cessato di battere. Ha guidato la Chiesa sino alla fine, perché credo che ciò derivasse dal suo convincimento. E il suo convincimento era che la Croce non si abbandona». Parole ingenerose, pronunciate di istinto nel momento in cui la Chiesa è chiamata a metabolizzare un addio improvviso. Poco importa che nel tardo pomeriggio Radio Vaticana abbia registrato la marcia indietro: lo sgarbo frontale alla rivoluzione gentile di Ratzinger era già andato a segno.
Giovanni Panettiere
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È USCITO il primo libro di. Giovanni Panettiere, Non solo vescovi, Gabrielli editore, 2012:
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