Conclave anticipato, i vescovi contro la Curia
IL RETROSCENA
ELEZIONE ANTICIPATA, RIVOLTA ANTI-CURIA
Articolo pubblicato sul Quotidiano Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione),
edizione del 19 febbraio 2013
A UNA SETTIMANA esatta dall’annuncio choc delle dimissioni del Papa, la Curia romana si ricompatta sulla possibilità di aprire anzitempo le porte della Cappella Sistina. Divisi sulla trasparenza dello Ior, la revoca della scomunica al vescovo negazionista Richard Williamson, l’assetto dei dicasteri vaticani, il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e il suo predecessore Angelo Sodano spingono per un conclave in tempi rapidi. Prima dei fatidici quindici/venti giorni prescritti dalla costituzione apostolica Universi dominici gregis. Accelerare i tempi sarebbe di per sé una forzatura. L’unica via d’uscita potrebbe essere un motu proprio dello stesso Benedetto XVI che abbrevi l’attesa, ma non è detto che il Papa uscente cambi le carte in tavola. Il pressing del partito romano trova la propria giustificazione nel fatto che non sarebbe necessario aspettare il 15 marzo per attendere l’arrivo dei cardinali in San Pietro. La notizia delle dimissioni è nota da una settimana e quindi si potrebbe votare già il 10. Questa la versione ufficiale. Ma gli spifferi nelle mura leonine fanno trapelare una certa agitazione dei curiali, affinché si chiuda il prima possibile la ferita aperta dalle dimissioni. I tempi lunghi giocano a sfavore.
IL PARTITO romano punta a sovrintendere al passaggio di consegne e ad arginare la nascita di inedite e, per questo più pericolose, correnti. Da qui l’urgenza di ridurre al minimo le congregazioni generali, ovvero le riunioni dei cardinali, convocate durante la sede vacante dal decano del Sacro collegio — Sodano —, nelle quali si discute del futuro del popolo di Dio. E si confrontano i ‘programmi elettorali’. La fretta romana, però, non seduce gli episcopati nazionali. Da New York il cardinale Timothy Dolan ha invitato a muoversi con pazienza, da Parigi l’arcivescovo André Vingt-Trois si è appellato al rispetto delle regole. E, come se non bastasse, il viennese Christoph Schoenborn, ha ‘schiaffeggiato’ la Curia: «Dovrebbe servire ragionevolmente il primato del Papa e non sostituirlo». Cambiano le latitudini, ma i vescovi residenziali — quelli a capo delle diocesi — non hanno alcuna intenzione di farsi eterodirigere da Roma. Prima del conclave puntano a un confronto vero sulle sfide della Chiesa.
Giovanni Panettiere
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È USCITO il primo libro di. Giovanni Panettiere, Non solo vescovi, Gabrielli editore, 2012:
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