Pacem in terris

L’ultima legge di Ratzinger

Occhi puntati sul motu proprio

Articolo pubblicato sul Qn (Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino), 25 febbraio 2013

 

L’ATTESA nella Chiesa è tutta concentrata sul motu proprio di Benedetto XVI che dovrebbe apportare alcune modifiche alle norme che regolano la sede vacante. Quella finestra temporale che avrà inizio giovedì, alle 20.01, una volta che Benedetto XVI lascerà in elicottero il Palazzo apostolico, per chiudersi poi con la proverbiale fumata bianca. L’ultimo atto legislativo del Santo Padre potrebbe essere pubblicato oggi, anche se il condizionale è d’obbligo. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che stamane terrà un briefing in sala stampa vaticana, ha più volte precisato che il Papa potrebbe emettere un motu proprio sul conclave per apportare alle regole vigenti «possibili ritocchi, non certo un cambiamento della sostanza». Parole che fanno supporre come Ratzinger non intenda intervenire direttamente sui ‘tempi’ del conclave che tuttavia sarebbe impossibile cambiare senza una riforma ad hoc. Secondo la costituzione apostolica Universi dominici gregis, che disciplina la sede vacante, il conclave può iniziare solo dopo il 15 marzo, anche se ultimamente sta prendendo piede un’interpretazione giurisprudenziale volta a scongiurare i 15/20 giorni prescritti per l’attesa dei porporati stranieri in arrivo a Roma. Anche perché i cardinali elettori stanno già confluendo nella Città eterna.

LA CURIA romana, sempre più in agitazione per gli scoop a sfondo scandalistico degli ultimi giorni, spinge per l’apertura anticipata della Cappella Sistina. Tre cardinali residenziali — Francis George di Chicago, Timothy Dolan (New York) e André Vingt-Trois di Parigi — hanno, invece, espresso più di una perplessità. La definizione della data esatta per l’inizio del conclave spetterà comunque ai cardinali riuniti nelle prime congregazioni generali. Fonti vicine al partito romano ipotizzano un giorno tra l’8 e l’11 marzo.

Giovanni Panettiere

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