Pacem in terris

Famiglia Cristiana e gli scandali: troppi scoop, ma lo sporco c’è

Famiglia cristiana e gli scandali
«Troppi scoop, ma lo sporco c’è»

Intervista a don Antonio Sciortino, pubblicata il 25 febbraio  2013 su Qn (Il Giorno-Il Resto del Carlino-La Nazione)

 

Giovanni Panettiere
ROMA
S’AVVICINA il passaggio di consegne sul soglio pontificio, s’infittiscono i contatti tra i cardinali alla ricerca della cordata giusta per spuntarla in Cappella Sistina. E nel frattempo esplodono scandali e retroscena su conti poco trasparenti in cassa Ior, lobby gay nel Palazzo apostolico, accuse d’insabbiamenti di abusi sessuali sui minori, avance rosso porpora su giovani preti. «La sporcizia» nella Chiesa esiste, è la convinzione di Benedetto XVI, le cui dimissioni hanno scoperchiato il vaso di Pandora delle lotte intestine nel Sacro collegio, con tanto di cardinali impallinati ad arte prima di entrare in Cappella Sistina. «È solo fango per pilotare il conclave», sbotta il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, l’indice puntato contro i giornalisti. Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, ammette che, come media, «in certi casi, abbiamo esagerato». ma, allo stesso tempo, invita «a non generalizzare. Se il nostro lavoro mira alla verità, svolge un servizio prezioso».
Bertone ha esagerato?
«Diciamo che la nota della Segreteria di Stato è stata severa. Detto questo, però, non sempre le ricostruzioni e le dietrologie, che si pubblicano sui giornali, corrispondono al vero. Purtroppo nel nostro ambiente si evince una tendenza a trasformare il verosimile in verità. L’appello di Bertone a una maggior correttezza va sostanzialmente accolto».
Però?
«L’opera giornalistica di per sè non ha nulla da rimproverarsi, quando racconta la verità. Anzi, va rispettata. L’importante è non correre dietro a scoop che si allontano dalla realtà dei fatti».
Famiglia Cristiana ha promosso un sondaggio sulla bontà o meno che l’arcivescovo emerito di Los Angeles, Roger Mahony, nei guai per lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, partecipi al conclave. Anche voi avete tirato troppo la corda?
«Non era un sondaggio. Abbiamo solo ascoltato l’opinione dei nostri lettori su un tema molto sensibile come quello degli abusi sui minori da parte dei preti, per il quale giustamente Ratzinger ha introdotto la tolleranza zero».
Guardi che persino Severino Poletto, uno dei cardinali che siederanno in Cappella Sistina, sul Qn vi ha tirato le orecchie...
«Sono state le agenzie di stampa a rilanciare la versione del sondaggio. Ma il nostro scopo era un altro».
E che cosa è emerso dagli interventi dei vostri lettori?
«Molti hanno avanzato dubbi o posto delle domande sull’opportunità che Mahony voti al conclave. Sul punto, però, il diritto canonico è chiaro: non c’è nulla che possa togliere a un cardinale il diritto/dovere di voto».
Ratzinger continua a denunciare la zizzania e le divisioni, che deturpano la Chiesa, Bertone tira in ballo la macchina del fango. Chi ha ragione?
«Non c’è una dicotomia tra le due posizioni. Anche perché è dalla Via Crucis del 2005 che il Papa punta l’attenzione sulla sporcizia che affligge la barca di Pietro. Quanto alle divisioni queste esistono e chi si sente toccato da ciò ha modo di riflettere».
Bertone in testa?
«Evitiamo le personalizzazioni. La Chiesa non è solo la Gerarchia. Il riferimento è anche ai fedeli».
comments powered by Disqus