Pacem in terris

Sempre più cattolici, non in Occidente

CRESCE il numero dei fedeli, aumentano i sacerdoti, a picco le suore. Emergono più luci che ombre per la Chiesa dall'Annuarium statisticum ecclesiae 2011, presentato ieri dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, e da monsignor Angelo Becciu, sostituto per gli Affari Generali.  I cattolici nel mondo sono 1 miliardo e 214 milioni: nel 2010 erano 1 miliardo e 196 milioni. L'incremento relativo è pari all'1,5%, di poco superiore a quello della popolazione della terra (1,23%). Di conseguenza la presenza 'romana' resta sostanzialmente invariata (17,5%). A livello continentale si assiste a un aumento del 4,3% dei cattolici in Africa, dove la popolazione è salita del 2,3%, e del 2% in Asia a fronte di un rialzo degli abitanti attorno all'1,2%. Altra musica in America e in Europa. Qui cattolici e popolazione segnano il passo, con una crescita minima dello 0,3%.  Questa, in definitiva, la distribuzione dei battezzati, latitudine per latitudine: il 16% vive in Africa, il 48,8% in America, il 10,9% in Asia, il 23,5% in Europa e solo lo 0,8% abita l'Oceania.

IN UN DECENNIO i preti, diocesani e religiosi, passano da 405.067 unità (2001) a 413.418 (2011): un balzo in avanti del 2,1%, anche se con marcate differenze a seconda delle singole aree geografiche. La dinamica del numero dei presbiteri in Africa e in Asia, scrive Radio vaticana, si mostra <alquanto confortante>, con rispettivamente un +39,5% e un +32%. L'America si mantiene stazionaria attorno alle 122mila unità. In controtendenza l'Europa che, nel decennio 2001-2011, soffre una flessione di oltre il 9%. In forte espansione il diaconato permanente, un ministero riscoperto dalla Chiesa con il Concilio Vaticano II: i diaconi sposati sono passati da oltre 29.000 unità (2001) a circa 41.000 unità dieci anni dopo, con una variazione superiore al 40%. Europa e America registrano sia le consistenze numericamente più significative, che il trend evolutivo più vivace. Poco più di 9.000 unità nel 2001, sono quasi 14.000 un decennio dopo, solo nel Vecchio continente, con un incremento di oltre il 43%. In America da 19.100 unità del 2001, i diaconi permanenti sono passati a più di 26.000. Questi due continenti, da soli, rappresentano il 97,4% della consistenza globale, con il rimanente 2,6% suddiviso tra Africa, Asia ed Oceania. I candidati al sacerdozio, diocesani e religiosi, salgono da 112.244 (2001) a 120.616 (2011), con una crescita del 7,5%. Mentre Africa (+30,9%) e Asia (+29,4%) mostrano dinamiche evolutive vivaci, Europa e America risentono rispettivamente  di una contrazione del 21,7% e dell'1,9%. Aumentano, pur se lievemente, i vescovi nel mondo: erano 5.104 tre anni fa, sono 5.132 (ultimi dati 2011).

NUMERI a tinte fosche per suore e monache. Dal 2001 al 2011 il calo raggiunge quota 10%: il numero complessivo delle religiose professe passa da oltre 792mila unità (2001) a poco più di 713mila (2011). La diminuzione interessa tre continenti (Europa, America e Oceania), con variazioni anche di rilievo (-22% in Europa, -21% in Oceania e -17% in America). In Africa e Asia, invece, la tendenza è positiva: superiore al 28% nel primo continente, al 18% nel secondo. Il gruppo dei religiosi professi non sacerdoti va consolidandosi nel corso dell'ultimo decennio, posizionandosi a poco più di 55mila unità nel 2011. In Africa e in Asia si osservano variazioni del +18,5% e del +44,9%. Male l'Europa e l'Oceania che risentono di una flessione pari al 18%, nel primo caso, e del 21% nel secondo.

Giovanni Panettiere

 

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