Bocconi vaticani
NON MI ERA mai capito di parlare a una platea di matematici ed economisti. Sui banchi di scuola con i numeri ho fatto più che altro a pugni e il metodo scientifico non è mai stato nelle mie corde. Se a ciò aggiungiamo che la maggior parte del pubblico rivendicava con fierezza il proprio ateismo, avrei dovuto battere in ritirata. Ma, si sa, le previsioni si fanno per essere smentite. E così è stato anche per me, ospite sabato scorsao all'università Bocconi di Milano del pensionato dell'ateneo. In un incontro partecipato (oltre 60 persone), frizzante e divertente, in compagnia di un vescovo brillante come monsignor Giovanni Giudici (Pavia), ho presentato il mio libro Non solo vescovi (Gabrielli, 2012).
IN BARBA ai luoghi comuni dell'ortodossia cattolica e di uno spietato laicismo, ho avanzato e dimostrato la tesi di fondo del mio lavoro: anche se la Conferenza episcopale italiana non favorisce il pluralismo, tra i vescovi del Belpaese esiste e si respira una certa pluralità di approcci pastorali (dalle modalità di esercizio del servizio episcopale alla pedofilia, dal rapporto con la politica all'omosessualità, solo per produrre qualche esempio).
Di seguito alcuni stralci della presentazione:
Giovanni Panettiere