Pacem in terris

Avanti Marino, l’eretico democratico e cattolico

IL RITRATTO DI IGNAZIO MARINO

BATTITORE LIBERAL NELLA FEDE COME IN POLITICA

Articolo pubblicato sul Qn (Il Giorno-Il Resto del Carlino-La Nazione), edizione dell'11 giugno 2013

CATTOLICO sì, ma eterodosso, democratico certo, anche se insensibile ai diktat della segreteria. Il neosindaco della Capitale, il chirurgo Ignazio Marino, 58 anni, è un indipendente di razza. In politica come nella fede. Quattro anni fa corre per la segreteria democrat contro Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini. Conquista 380mila voti liberal (12,5%), ma si ferma al terzo posto. In compenso si aggiudica l’ostracismo della dirigenza: nel 2010 un’inchiesta stabilisce che la discesa in campo alle primarie è all’origine della sua mancata collaborazione con il policlinico di Bologna.

LUI non si straccia le vesti. E a marzo sbaraglia la concorrenza nelle primarie per la corsa al Campidoglio. Nichi Vendola e Antonio Ingroia sono con lui. Che, da battitore libero, non molla fino all’ultimo l’opzione Rodotà per il Colle e non vota la fiducia a Enrico Letta. Amico del cardinale Carlo Maria Martini, con il quale condivide l’approccio più possibilista sul fine vita, si becca la ‘scomunica’ di Avvenire. Gli porta bene. Anzi, benissimo.

Giovanni Panettiere

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