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Francesco in mezzo ai contadini di Castelgandolfo

API, MUCCHE E API: FRANCESCO VISITA LA FATTORIA DEI PONTEFICI

LA CURIOSITA' IL VESCOVO DI ROMA A CONTADINI E GIARDINIERI: GRATO PER IL VOSTRO LAVORO

Articolo pubblicato sul Qn (Il Giorno- Il Resto del Carlino- La Nazione), edizione del 15 luglio 2013

CASTELGANDOLFO (Roma)
NON SOLO Angelus, ma anche galline, mucche, frutta e ortaggi. Nella sua visita mordi e fuggi a Castelgandolfo, dove a dispetto dei suoi predecessori non trascorrerà le vacanze estive, Francesco ha voluto incontrare anche i contadini e i giardinieri delle ville pontificie. Il 23 marzo scorso, quando salì sui colli Albani per incontrare Benedetto XVI, il vescovo di Roma, che sogna e lavora a «una Chiesa povera per i poveri», non ebbe modo di intrattenersi con la popolazione locale e visitare i possedimenti vaticani. Il papa arrivò in elicottero e dedicò il suo tempo interamente a Ratzinger che ormai, confida il cardinale Giovanni Lajolo, presidente emerito del Governatorato, «considera come un fratello». Ieri Bergoglio ha avuto l’occasione per calarsi nella realtà di Castelgandolfo. E l’ha presa al volo. O meglio, a bordo di una semplice berlina blu, con la quale ha raggiunto, attorno alle 9,30, il Palazzo papale. L’elicottero e le auto di rappresentanza sono rimaste, invece, parcheggiate tra le mura leonine.

PRIMA di recitare l’Angelus in piazza, tra l’abbraccio corale di oltre 20mila persone, Francesco ha incontrato gli amministratori locali e il personale della Curia di Albano, guidato dal vescovo Marcello Semeraro, il segretario del collegio degli otto cardinali che consiglieranno Francesco nella riforma dei dicasteri vaticani. Quindi, esaurita la parte più istituzionale della visita, il Papa si è intrattenuto con la cinquantina di dipendenti delle ville pontificie. Tecnici, giardinieri e fattori che gli hanno fatto da Cicerone nelle aree verdi della residenza estiva dei successori di Pietro. L’itinerario dal sapore bucolico si è concluso nella fattoria, dove, dai tempi di Pio XI, vengono prodotti latte, uova, frutta e ortaggi. Non solo. Si allevano anche mucche, galline e api, senza dimenticare gli animali in libertà come upupe, volpi, falchi e cornacchie. Ai tempi di Paolo VI, per un certo periodo, qualcuno assicura di aver visto anche dei cinghiali. «Vi ringrazio per quello che fate», si è congedato il Santo Padre, le mani strette a quelle dei lavoratori.

          Giovanni Panettiere

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