Via Bertone, torna la diplomazia in Vaticano
IL RISIKO DEL PONTEFICE
Commento pubblicato sul Qn (Il Giorno-Il Resto del Carlino-La Nazione), edizione del 31 agosto 2013
DENTRO le mura leonine i giochi sembrano fatti. Sembrano. Perché il nome imperversa, ma manca la nomina ufficiale del nuovo segretario di Stato al posto del cardinale Tarcisio Bertone, legatissimo a Benedetto XVI, piuttosto in ombra con Francesco che, una volta eletto Papa, lo ha confermato al suo posto... a tempo determinato. Stamane il vescovo di Roma potrebbe promuovere al vertice della terza loggia del Palazzo apostolico l’arcivescovo Pietro Parolin, attuale nunzio apostolico in Venezuela. Se così fosse il vicentino, 58 anni appena, diventerebbe il più giovane ‘arruolato’ in quella carica dai tempi di Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII. Di certo, la sua nomina sarebbe una sorpresa visto che i sacri rumors davano come cosa fatta l’arrivo del cardinale Giuseppe Bertello, a questo punto destinato a rimanere governatore della Città del Vaticano. Che Bertone dovesse fare le valigie dopo le ferie era noto. Ma, ingoiato l’approdo nella commissione d’inchiesta sulle finanze vaticane di Immacolata Chaouqui — su Twitter la pr lo apostrofò come «corrotto» —, il porporato avrebbe preferito come erede il fedele Bertello piuttosto che Parolin.
IL PERCHÉ ha una duplice spiegazione: da un lato, il veneto proviene dalla diplomazia vaticana, la stessa che, Sodano docet, ha mal sopportato Bertone, dall’altro, fu proprio il salesiano a ‘spedire’ in Venezuela nel 2009 l’allora numero tre della Segreteria di Stato. Là in Sud America Parolin ha fatto la sua fortuna, riallacciando le fila del dialogo tra Chiesa e governo socialista, nonostante l’opposizione di un certo episcopato. Ciò gli ha fatto guadagnare la stima di Francesco che di lui apprezza anche la mitezza. Nell’attesa di vedere che succederà alla terza loggia, ieri il Papa ha nominato segretario della Città del Vaticano il legionario di Cristo Fernando Vergez Alzaga. La scelta di un prete legato a una congregazione commissariata dopo gli scandali pedofilia suscita più di un interrogativo. Ma l’abito non sempre fa il monaco. E questo Francesco lo sa bene.
Giovanni Panettiere
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