Pacem in terris

Da lussuoso palazzo vescovile a casa dei poveri

SARA' trasformata in un centro di accoglienza per bisognosi la residenza multimilionaria del vescovo 'spendaccione'. A scriverlo è il quotidiano britannico Independent in edicola oggi, citando fonti interne alla diocesi di Limburg in Germania. Settimana scorsa l'ordinario monsignor Franz Peter Tebarzt-van Elst, al centro di una vibrante polemica per la costruzione di un palazzo vescovile da 31 milioni, è stato sospeso dal papa all'indomani di un faccia faccia in Vaticano.

L'UDIENZA è stata decisiva per il repentino 'cambio d'uso' dell'episcopio extra lusso. Anche se non si conoscono i contorni della vicenda, l'idea di aprire il palazzo ai meno fortunati ha il sigillo di Francesco. Il pontefice, che sogna una Chiesa povera per i poveri e, nonostante alcune resistenze, sta infondendo sobrietà tra le file del popolo di Dio, ha indicato a Tebarzt-van Elst la soluzione per recuperare un briciolo di fiducia in una diocesi che gli ha ormai voltato le spalle. <La residenza è come un peccato originale che il vescovo ha lasciato nella sua scia -  ha detto al quotidiano britannico un portavoce della Caritas di Limburg -. Nel palazzo le persone in cerca di aiuto potranno ricevere cibo>.

PROSEGUONO, intanto, i lavori della commissione voluta dalla Conferenza episcopale tedesca per fare luce sulla costruzione dell'episcopio. In più di una circostanza il presidente uscente dei vescovi teutonici, Robert Zollitsch, ha manifestato una certa insofferenza per la vicenda. Anche il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e membro del G8 vaticano, non ha risparmiato critiche a Tebarzt-van Elst. La permanenza del presule a Limburg dipenderà dal responso della commissione. Ma non solo. Bisognerà vedere anche quanto riusciranno a incidere sul papa il cardinale Joachim Meisner (Colonia) e il prefetto della Casa pontificia, monsignor Georg Gänswein, più indulgenti con il vescovo 'spendaccione', anche lui vicino agli ambienti ultraconservatori. Per ora, e non è poco, Tebarzt-van Elst ha evitato il licenziamento in tronco.

 Giovanni Panettiere

Twitter: panettiereg

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