Pacem in terris

Famiglia, il segretario del Sinodo Baldisseri denuncia ritardi sul questionario

FAMIGLIA, IL PAPA ASCOLTA I FEDELI
 <MA C'E' CHI HA FRENATO IL QUESTIONARIO>
           Il segretario del Sinodo: <Tra i vescovi italiani ci sono stati ritardi>

Articolo pubblicato sul Qn (Il Giorno- il Resto del Carlino-La Nazione), edizione del 25 novembre 2013

 

Giovanni Panettiere
ROMA
«CREDO in Dio e sono gay. Perché la Chiesa mi discrimina?». «Il mio matrimonio è finito, ora sono felice con il mio nuovo marito: come mai non posso fare la Comunione?». Sono alcune delle domande spedite in questi mesi al Papa via e-mail, quesiti che accendono i riflettori su due dei nodi più intricati che il prossimo Sinodo dei vescovi sarà chiamato a sciogliere, a partire dallo storico questionario sulla famiglia distribuito in questi giorni ai fedeli. «Stiamo già ricevendo direttamente centinaia di risposte», segno che la famiglia «è oggi al centro dell’interesse mondiale. Si dice che sia in crisi, ma io preferisco interpretare questa situazione in positivo come un’occasione di approfondimento piuttosto che parlare di un’istituzione in degrado e irrecuperabile». Imbocca la strada dell’ottimismo, in pieno stile bergogliano, monsignor Lorenzo Baldisseri (nella foto), neo segretario del Sinodo dei vescovi e ‘regista’ della consultazione nella Chiesa su divorziati risposati, convivenze e unioni omosessuali. Un’iniziativa voluta da Francesco in vista dell’assise sinodale.
Eccellenza, si aspettava così tanto clamore per il questionario?
«Dato il tema potevo immaginarlo, ma non si tratta di un sondaggio».
Quale è allora la parola giusta?
«Si tratta di una richiesta di informazioni, esperienze, suggerimenti. Come in occasione degli altri sinodi, il Documento preparatorio è stato inviato ai presidenti delle conferenze episcopali, perché lo trasmettano ai vescovi e quindi alle diocesi. Starà alle Chiese nelle nazioni spedire entro gennaio una sintesi dei contributi alla Segreteria generale che elaborerà poi l’Instrumentum laboris del Sinodo».
Detto così sembrerebbe che non ci sia alcuna novità.
«Forse questa volta è stato tutto più chiaro e conosciuto. In più l’argomento famiglia ha giocato la sua parte nell’intercettare l’attenzione».
Credenti e non possono mandare le risposte al questionario anche direttamente alla Segreteria, bypassando i vescovi. Temete un imbrigliamento da parte della conferenze episcopali?
«No, questo no. Siamo davanti a una nuova metodologia intesa a evitare passaggi che rallentino o blocchino il corso delle operazioni anche per poca attenzione e impegno. La sensibilizzazione stimola chi deve lavorare nella raccolta dei dati e delle riflessioni».
Registrate ritardi nella ricezione del documento?
«L’invio del testo agli episcopati è recentissimo e occorre il suo tempo per diffonderlo. In Italia non è stato subito distribuito. Ma adesso non risultano lentezze».
Anche le associazioni dei credenti omosessuali hanno applaudito l’iniziativa. Questo la preoccupa?
«La madre Chiesa si occupa di tutti, non discrimina nessuno. È aperta ad accogliere e ad ascoltare. Ha rispetto delle persone come sono nelle loro diverse condizioni».
Divorziati risposati, unioni civili, coppie gay: le attese non mancano.
«Se la dottrina sulla famiglia non è in discussione, è l’approccio pastorale ai problemi che cambia. Si parte dalla convinzione che non sappiamo tutto e che lo studio e la ricerca aprano sempre orizzonti nuovi, anteriormente sconosciuti».
Il documento non affronta la piaga del femminicidio. Perché?
«Se questo gravissimo crimine non è entrato nell’agenda del sinodo 2014, entrerà di certo in quella dell’assise 2015».

 

Twitter: panettiereg

https://www.facebook.com/paceminterris.it?fref=ts

comments powered by Disqus