Pacem in terris

Cappellani militari, parla il comandante: siamo pronti a rinunciare alle stellette

TALARE nera e mimetica, ministri di Dio e ufficiali dell'esercito. Si gioca su questo doppio binario la cura pastorale dei soldati e delle loro famiglie, nelle caserme italiane come nei teatri operativi, dall'Afghanistan al Kosovo, da parte dei cappellani militari, allo stesso tempo preti e uomini in divisa, con tanto di stellette e stipendio pagato dal Ministero della difesa. Almeno fino ora. Sì, perché, in un papato carico di aspettative riformiste come quello di Francesco, l'ordinariato militare, una Chiesa parallela rispetto alle diocesi, che raggruppano fedeli di un preciso territorio, si sta avviando verso la 'smilitarizzazione'. <I cambiamenti del nostro tempo - chiarisce l'arcivescovo Santo Marcianò, il generale di corpo d'armata che, come ordinario militare, guida un esercito di 173 cappellani in uniforme - obbligano anche l'ordinariato a ripensare se stesso e le sue strutture. Papa Francesco ci riporta all'essenziale e per noi questo significa poter testimoniare Cristo all'interno del mondo militare>.

Ma siete pronti a rinunciare alle stellette e a privilegi economici per tornare 'preti semplici'?

<Non abbiamo mai cercato alcun privilegio. L'inserimento dei cappellani nella struttura delle forze armate è semplicemente funzionale al loro ministero.  È chiaro che nessuno vuole privilegi e anche i gradi possono essere tolti, purché i cappellani vengano messi nelle condizioni di svolgere il proprio servizio e si trovi la forma più adatta ed efficace per questo>.

Solo fino a qualche mese fa lei era arcivescovo di una piccola arcidiocesi come Rossano. Oggi si sente più generale o ministro di Dio?

<La Chiesa mi chiede di essere pastore di una diocesi così come lo sono stato fino a ieri. Per me non è cambiato nulla>.

 Con Papa Francesco si aprirà un confronto sull'affidamento della cura pastorale dei soldati ai parroci del territori in cui si trovano le caserme, facendo così rientrare i ‘sacerdoti in mimetica’ nei ranghi delle strutture parrocchiali?

 <Il papa ci riporta all'essenziale e per i cappellani questo significa poter  testimoniare Cristo all'interno del mondo militare; tutto il resto, cioè strutture, organizzazione pastorale, ecc., va rivisto e ripensato>.

 In base a un accordo non scritto fra Italia e Vaticano, il Ministero della difesa sovvenziona l'ordinariato, con un costo complessivo, fra stipendi, pensioni e spese di mantenimento, di 17 milioni           di euro all’anno. Una bella cifra…

 <In questo periodo stiamo assistendo ad un balletto di cifre a volte superficiale su questo argomento>.

 Non sarebbe bene che i preti con le stellette, come gli altri, fossero retribuiti dalla Chiesa?

 <È certamente un tema delicato sul quale va aperto un confronto libero e sereno>.

Giovanni Panettiere

 Twitter: panettiereg

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