Pacem in terris

Suora-madre dopo uno stupro. Il canonista Ottani: può fare anche la mamma

Monsignor Stefano Ottani, canonista

<UNA RELIGIOSA VIOLENTATA PUO' FARE ANCHE ANCHE LA MADRE>

Articolo pubblicato su il Resto del Carlino, edizione del 9 marzo 2014

 

<IL DIRITTO canonico non obbliga una suora, che abbia subito uno stupro, con conseguente gravidanza, a dismettere l'abito religioso>. Monsignor Stefano Ottani, presidente del Tribunale ecclesiastico dell'Emilia Romagna per le cause matrimoniali, è perentorio. Il caso della suora, che a Macerata, dopo aver abbandonato il velo, ha scelto di crescere la figlia nata da una violenza sessuale perpetrata da un prete, è delicato. Ma la posizione della Chiesa,  forte anche di un precedente analogo come quello delle religiose abusate durante la guerra nell'ex Jugoslavia, sul punto è chiarissima. E allo stesso tempo sorprendentemente evangelica.

Monsignor Ottani, la suora poteva rimanere all'interno della congregazione religiosa?

<In questo caso non siamo davanti a un'incompatibilità ipso facto come nell'ipotesi di un rapporto sessuale consenziente. Qui si parla di uno stupro, disciplinato dal diritto civile più che da quello canonico. Per la Chiesa l'unica norma applicabile in una situazione simile si ricava dalla legge naturale>.

A che cosa si riferisce?  

<Al diritto-dovere di una madre di allevare il figlio. Come si possa poi configurare questo diritto nell'ipotesi di una religiosa rimasta incinta dopo uno stpro è tutto da vedere>.

La donna avrebbe potuto crescere la bambina anche in convento?  

<Di per sè l'essere consacrata al Signore non è in contrasto con questo diritto-dovere. Ma ovviamente la mia è una valutazione che andrebbe calata nel caso pratico>.

Giovanni Panettiere

Twitter: panettiereg

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