Pacem in terris

Rugby, economia e… pellegrinaggi tradizionalisti: Pell, l’australiano del Papa

Il cardinale australiano George Pell

È IL SUPERMINISTRO vaticano dell’Economia, uno dei nove cardinali che consigliano il Papa sulla riforma della Curia e sul governo della Chiesa. Ha salvato lo Ior dalla chiusura e ridimensionato il peso dei prelati italiani nei dicasteri finanziari. Quando si tratta di conti, bilanci e transazioni, Francesco si fida così tanto di lui da dirottare persino la gestione degli immobili della Santa sede dall’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica) alla Segreteria per l’economia, il ‘suo’ ministero. Ma l’australiano George Pell, 73 anni, piglio deciso da giocatore di rugby, il suo sport preferito, non è solo questo. Ha anche un animo retrò.

L'ARCIVESCOVO emerito di Sidney è infatti uno dei punti di riferimento in seno al collegio cardinalizio dei sostenitori della ‘riforma della riforma liturgica’. Ovvero di quei gruppi cattolici tradizionalisti che osteggiano il messale di Paolo VI in nome di un ritorno a quello, rigorosamente in latino, di Pio V (1570). Così non stupisce che sarà Pell a presiedere uno dei pontificali, secondo il rito antico, del terzo pellegrinaggio a Roma, promosso dal 23 al 26 ottobre, del ‘Coetus internationalis Summorum Pontificum’, la rete globale di associazioni e movimenti ecclesiali in prima linea nell’applicazione del motu proprio con cui nel 2007 Benedetto XVI liberalizzò ‘la messa in latino’.

ALL'INIZIATIVA parteciperanno anche altri due cardinali icone della destra cattolica: l’americano Raymond L. Burke, sostenitore del no all’ecucarestia per i politici statunitensi pro choice, e il tedesco Walter Brandmueller che recentemente ha liquidato la tesi progressista del connazionale Walter Kasper sul nodo della comunione ai divorziati risposati. Tornando a Pell, il porporato è stato fra i primi arcivescovi nel mondo a officiare messa nella forma antica,una volta in vigore il motu proprio Summorum Pontificum. Sempre l'australiano dalla sua arcidiocesi ha inviato a Roma alcuni ‘rinforzi’ di sacerdoti tradizionalisti, perché nella Capitale, a quanto pare, scarseggiano i preti in grado di celebrare con il messale tridentino.

Giovanni Panettiere

Twitter: panettiereg

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