Pacem in terris

Il Papa avverte Cl: fuggite le apparenze, guardate all’essenzialità del Vangelo

Oggi parte la 35°edizione del Meeting di Rimini

 

«NON PERDERE il contatto con la realtà», perché, «in presenza di una cultura dominante, che mette al primo posto l’apparenza, ciò che è superficiale e provvisorio, la sfida è scegliere e amare la realtà»; «tenere sempre lo sguardo fisso sull’essenziale. I problemi più gravi, infatti, sorgono quando il messaggio cristiano viene identificato con aspetti secondari che non esprimono il cuore dell’annuncio». Sono i due richiami che Papa Francesco indirizza, in un messaggio di saluto, ai partecipanti al Meeting di Comunione e liberazione, al via da oggi a Rimini. Anche quest’anno, come per la passata edizione, a dispetto di quanto fatto in alcune circostanze dal suo predecessore, Bergoglio non ha scritto personalmente il testo, ma ha voluto che a firmarlo fosse il segretario di Stato.

RINGRAZIATI gli organizzatori per aver scelto come tema del Meeting Verso le periferie del mondo e dell’esistenza, titolo evocativo del cuore pulsante dell’Evangelii gaudium, e, più in generale, dell’intero pontificato di Francesco, il Papa pone ancora una volta l’accento sulla Chiesa ‘in uscita’, «l’unica possibile secondo il Vangelo». Il suo è un rinnovato sprono a «decentrarsi» in perfetto stile gesuitico, ad «andare verso le periferie» senza paura. Questo anche e sorprattutto in un tempo come il nostro  in cui gli uomini e le donne «corrono il grande rischio di vivere una tristezza individualista»  e in cui «prevalgono stili di vita che inducono a porre la propria speranza in sicurezze economiche, nel potere o nel successo puramente terreno». «Anche i cristiani corrono questo rischio», puntualizza Bergoglio, con un pizzico di amarezza.

PER IL PAPA permane l'esigenza di collaborare, «anche con il Meeting per l’amicizia tra i popoli», a quel ritorno all’essenziale che è il Vangelo di Gesù Cristo. Quella Buona novella che i cristiani hanno il dovere di annunciare «senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile». Il tutto con la ferma convinzione che - è la sottolineatura di Francesco rivolta a chi come il popolo del Gius è stato a lungo accusato di propaganda - «la Chiesa non cresce per proselitismo, ma 'per attrazione'».

DALLA BUFERA sulle vacanze di lusso di Roberto Formigoni, per quasi trent'anni braccio politico di Cl, passando per l'inchiesta della Procura di Rimini sulla Fondazione, che organizza il Meeting, per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia Romagna, fino alla condanna canonica a una vita di preghiera e riservatezza per don Mauro Inzoli, 'il prete in Mercedes', storico presidente del Banco Alimentare, coinvolto in una storiaccia di abusi su minori, negli ultimi anni non sono mancati gli scandali riguardanti protagonisti della scena ciellina. Francesco non deve aver dimenticato proprio nulla. I suoi richiami all'essenzialità, al rifiuto dell'apparenza tutto sembrano tranne che casuali.

Giovanni Panettiere

Twitter: panettiereg

https://www.facebook.com/paceminterris.it?fref=ts

comments powered by Disqus