Pacem in terris

Sinodo sulla famiglia, intervista al cardinale Kasper: ‘Diamo la Comunione ai divorziati risposati’

Il cardinale Walter Kasper, porta bandiera dei progressisti al Sinodo

SINODO, INTERVISTA AL CARDINALE KASPER: DIAMO LA COMUNIONE A CHI SI E' RISPOSATO

Articolo pubblicato su Qn (il Giorno, il Resto del Carlino, la Nazione), edizione del 4 ottobre 2014

CITTA' DEL VATICANO

di GIOVANNI PANETTIERE

«RAGGIUNGEREMO un largo consenso. Non sono Nostradamus, ma credo, spero che la linea della misericordia sull’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati possa essere approvata l’anno prossimo dalla maggioranza dei vescovi in assemblea». Alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, quello preparatorio in vista dell’assise ordinaria-deliberativa del 2015, le tensioni fra progressisti e conservatori sono sempre più brucianti. Sotto attacco è soprattutto il cardinale Walter Kasper, porta bandiera dei liberal. Favorevole ad ammettere alla Comunione i risposati dopo un percorso penitenziale, recentemente è stato messo ‘all’indice’ dal prefetto dell’ex Sant’Uffizio, Müller, e dai porporati Caffarra, De Paolis, Burke e Brandmüller, autori di un libro nel quale difendono il divieto di dare l’ostia agli irregolari.
Cardinale, dicono che lei attenti all’indissolubilità del matrimonio.
«È una falsità bella e buona, la dottrina non si tocca. Qui è in gioco la disciplina ecclesiastica, ossia l’applicazione dei princìpi. È su questo punto che serve una riforma per venire incontro a chi ha il cuore ferito».
Come sta vivendo questa vigilia del Sinodo che la vedrà fra i protagonisti dopo la nomina diretta del Papa?
«Sono molto sereno, la dialettica non è mancata neanche al Vaticano II. Alla fine del percorso sinodale mi auguro che, anche con qualche compromesso, come accadde in occasione del Concilio, passi la tesi della misericordia».
Finora, però, si sono levate quasi esclusivamente voci contrarie alla Comunione ai divorziati risposati.
«Müller, De Paolis e Burke hanno il diritto di esprimersi, Francesco vuole che ci sia un dibattito serio. Detto questo, non ci sono solo loro».
L’opposizione netta di Müller è un attacco al Papa?
«Non so se sia una congiura. Anche al Vaticano II il prefetto dell’ex Sant’Uffizio, Ottaviani, era in disaccordo col Pontefice, Giovanni XXIII. Quindi, evitiamo di esagerare e non focalizziamoci solo sui divorziati risposati».
Passiamo alle convivenze. Sono o non sono un segno dei tempi?
«Lo sono e per questo la Chiesa deve annunciare la bellezza del Vangelo anche a chi non si sposa».
Include pure le unioni omosessuali?
«Non sono famiglie, ma, se vissute con serietà e fedeltà, hanno un loro valore».

Twitter: panettiereg

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