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Il Giubileo della misericordia, la Capitale pregusta il grande affare

 IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA, LA CAPITALE PREGUSTA IL GRANDE AFFARE

Articolo pubblicato su il Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 14 marzo 2015

Giovanni Panettiere

ROMA caput mundi. La culla della cristianità si prepara a essere anche la capitale degli affari. O almeno, di quelli legati al turismo religioso. L’annuncio di Papa Francesco di un Giubileo straordinario sulla misericordia, che inizierà l’8 dicembre per concludersi il 20 novembre 2016, mette di buon umore gli operatori del settore. Albergatori e commercianti ripassano a memoria le cifre record dell’ultimo anno santo, datato 2000, e scommettono sull’evento, paragonabile per eccezionalità alle Olimpiadi o all’Expo, per mettersi definitivamente alle spalle la crisi economica.

ANDIAMO con ordine. Quindici anni fa la Capitale registrò un incremento di turisti sul 1999 pari al 25%. Per l’occasione 25 milioni di pellegrini ‘invasero’ l’Urbe, un  dato record che, vista la popolarità di cui gode Francesco – l’ultimo sondaggio di Famiglia Cristiana rivela come l’88 per cento degli italiani si fidi del vescovo di Roma –, rischia di essere polverizzato. «Siamo assolutamente contenti, per noi e per tutta la città è un fatto molto positivo – commenta a caldo il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli –. Gli effetti sul turismo in genere non durano un solo anno ma si prolungano anche l’anno successivo. Nell’ultimo Giubileo i flussi turistici sono aumentati del 5% quell’anno e l’anno dopo del 18%. Speriamo di ripetere quell’effetto, ma mi accontenterei anche di un +15% di turisti, una manna dal cielo anche per le casse del comune con la tassa di soggiorno».

CAPITALE a parte, nel 2000 è stato l’intero comparto alberghiero italiano a beneficiare dell’anno santo, con 227,1 milioni di presenze complessive, pari a 6,5 milioni di pernottamenti in più nei confronti del 1999, per un incremento del 3%. Un giro d’affari complessivo da 140mila miliardi di lire. «L’anno santo a Roma ha sempre rivitalizzato l’economia della città, portando molti turisti – rilancia il presidente della Confesercenti di Roma, Valter Gianmaria –. Questo per il settore economico, turistico è positivo. A fronte di una crisi economica talmente forte, un Giubileo può risollevare le sorti di molte aziende che oggi soffrono, sono in affanno o addirittura chiudono».

QUEL che è certo è che servirà una macchina organizzativa ben oliata per gestire il flusso dei turisti e degli eventi giubilari. Oltre 3.400 quelli del 2000. Per il momento il sindaco della Capitale ostenta sicurezza. Ignazio Marino ringrazia il Papa per l’annuncio e dichiara che la città «è da subito pronta ad affrontare questo evento mondiale». Nei prossimi giorni il Campidoglio prenderà contatti sia con la Santa Sede che con il governo per far partire la macchina organizzativa. Pochi mesi fa Palazzo Chigi, con il piano di rientro, ha riconosciuto al Comune 110 milioni di euro l’anno per gli extracosti. Certamente ora si dovrà discutere di cifre aggiuntive per sostenere le spese di organizzazione di un appuntamento così importante. Quindici anni fa per il Giubileo il Comune si trovò a gestire un tesoro da 13.000 miliardi di lire. Se la Mafia è diventata Capitale, almeno per l’anno santo, c’è da confidare in una santa trasparenza.

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