Pacem in terris

Scandalo a Vercelli, ragazzini adescati su Facebook dal parroco

Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, il Resto del Carlino, la Nazione), edizione del 25 aprile 2015

A sinistra, don Massimo Iuculano, il prete salesiano di 46 anni

VERCELLI

ABUSAVA di ragazzini, spacciandosi per un impiegato in cassa integrazione, con tanto di competenze da massaggiatore. Peccato che in verità non avesse né doti terapeutiche, né tantomeno bisogno di soldi don Massimo Iuculano, il parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Vercelli finito in manette per prostituzione minorile e violenza sessuale.

SALESIANO, 46 anni, molto noto in città per la sua azione sociale – in parrocchia è attivo un ambulatorio e un gruppo missionario – e perché direttore delle Opere salesiane, il religioso adescava le sue prede via sms, Whatsapp e Facebook per poi sottoporle a ‘particolari’ sedute di massaggi. Le sceglieva anche al di fuori della cerchia dell’oratorio e dell’istituto professionale ‘Cnos-Fap’, annesso alla parrocchia. In quei casi don Iuculano mentiva sulla sua vera professione. A incastrare il parroco sono state le testimonianze di tre minorenni, un 14enne italiano e due 17enni stranieri, al momento le uniche vittime accertate.
A detta della questura, che per le indagini si è avvalsa di intercettazioni ambientali, gli incontri sessuali avvenivano nell’ufficio del parroco, nella saletta della canonica e in auto. In tutti casi, per saldare ‘il conto’, don Iuculano regalava ai minorenni ricariche telefoniche, scarpe da calcio e piccole somme di denaro. Dalle indagini emerge il ritratto di un prete dalla doppia vita. Di un uomo alla ricerca frenetica di nuovi partner, tanto da intrattenere una fitta serie di rapporti con diverse persone, maggiorenni e minorenni, con cui il prete organizzava incontri a sfondo sessuale.

«LA NOTIZIA ci è caduta addosso come un meteorite. Siamo tutti senza parole». A parlare è Flavio Ardissone, insegnante del ‘Cnos Fap’. «Non c'è mai stato alcun segnale che facesse presagire le reali intenzioni del sacerdote – aggiunge –. Io, insieme con gli altri docenti dell’istituto, non sappiamo cosa dire: siamo pietrificati. In 42 anni di insegnamento qui non ho mai visto una cosa del genere». Don Iuculano era sì stimato dai suoi parrocchiani, ma anche molto chiacchierato, se è vero che ora in diversi lo ricordano «rientrare in oratorio a orari non proprio consoni per un sacerdote».
In attesa dello sviluppo delle indagini, l’arcidiocesi di Vercelli, la più antica del Piemonte, è corsa ai ripari. L’arcivescovo Marco Arnolfo, «a tutela del presbitero interessato e della comunità ad esso affidata», ha immediatamente sospeso don Iuculano. «L’arcivescovo – si legge in un comunicato della Curia – esprime vicinanza alla comunità dei salesiani e alla comunità del Sacro Cuore di Vercelli» e «assicura affetto e preghiera per le famiglie eventualmente coinvolte».
                                                                                                                                                                             Giovanni Panettiere

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