‘Francesco vuole che siamo casti’. I giovani: ma il sesso non è peccato
'Francesco vuole che siamo casti'. I giovani: ma il sesso non è peccato
Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 23 giugno 2015
Giovanni Panettiere
BOLOGNA
«ANCORA con 'sta castità? Ma dove vive la Chiesa? Nel Medioevo? Come fa a ribadire l’astinenza dai rapporti sessuali prima del matrimonio? Non sta nella realtà delle cose». Ha voglia papa Francesco a riconoscersi «impopolare», se, come ha scandito a Torino, ricorda ai giovani che «l’amore è molto rispettoso delle persone, non le usa», invitandoli poi a essere «casti». Cinque lettere che non vanno proprio giù alla generazione 2.0 che, tra web, cinema e pubblicità martellante, di sesso ne sa, e ne fa, più dei genitori. Almeno a dar per buono quello che sciorinano fuori da scuola, senza troppi imbarazzi.
«LA CHIESA ripete sempre lo stesso concetto come un disco rotto – incalza Giorgio, 18 anni, occhiali scuri incollati al viso a mascherare le occhiaie per le notti insonni a vagheggiare una maturità scientifica da conquistare al ‘Fermi’ –. L’età della prima volta è scesa a sedici anni e per noi non è un problema o un peccato. Ormai sono caduti certi tabù». Quali? «Nessuno più si scandalizza se una ragazzina cambia partner. Nessuno più ti chiama puttana... – si sbilancia una morettina dai jeans a vita bassa e l’ombelico in bella vista –. Non per questo siamo dei selvaggi. Anche se non mi riconosco per forza nell’idea di fare sesso solo se si ama il proprio partner, tra noi giovani conta il rispetto. L’importante è non abusare dell’altro, non prendersi in giro». E la fedeltà? Ad ascoltare questi giovani a un passo dal diploma sembra ormaiun retaggio del passato. Roba da nonni, da riservare al massimo a una fatidica vita a due dopo quel fatidico sì di cui in pochi sentono l’urgenza. «Se non si cambia partner tra fidanzati allora quando?», domanda malizioso Jacopo.
EPPURE, se si guarda oltre il significato più immediato di ‘castità' e si contestualizza l’appello del Papa nell’integralità del suo discorso, ecco che Francesco riscuote placet inaspettati. «A dare una lettura più filosofica delle sue parole, il Papa non ha tanto ribadito il no ai rapporti sessuali prima del matrimonio – precisa Eleonora, reduce dalla terza prova al liceo classico ‘Minghetti’ –. Il suo è stato più che altro un appello a vivere il sesso in maniera pura, senza strumentalizzare l’altro, senza ricercare solo il piacere. E questo sinceramente lo condivido». «C’è stato un certo passo in avanti nell’intervento di Francesco. Sta cercando di capirci e di non essere moralista», chiosa Maria Grazia. anche lei classicista doc. Qualcosa si muove, insomma. Per il via libera ai rapporti prematrimoniali è ancora presto. Non resta che accontentarsi del richiamo al rispetto degli altri sotto le coperte. E forse è meglio così...
Twitter: panettiereg25
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