Pacem in terris

Giubileo della misericordia, Francesco e il dramma dell’aborto: ‘Ogni prete può dare l’assoluzione’

FRANCESCO E IL DRAMMA DELL'ABORTO: 'OGNI PRETE PUO' DARE L'ASSOLUZIONE'

Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 2 settembre 2015

 

Giovanni Panettiere
CITTÀ DEL VATICANO

IL GIUBILEO della misericordia passa dall'assoluzione delle donne che hanno abortito. Data non più solo dai vescovi, come prescrive il Codice di diritto canonico, né tantomeno dai ‘missionari della misericordia’ da inviare in ogni diocesi, così come avevano pensato inizialmente in Vaticano. Papa Francesco allarga le maglie e, in una lettera indirizzata al ‘regista’ del Giubileo, monsignor Rino Fisichella, conferisce a ciascun sacerdote la facoltà di perdonare il procurato aborto, punito dalla normativa ecclesiale con la scomunica automatica. Durante l’anno santo, che inizierà l’8 dicembre, per ottenere il perdono dell’interruzione di gravidanza, ai genitori, che l’hanno commessa, e ai sanitari coinvolti basterà così il solo pentimento.
«Il dramma dell’aborto – scrive con realismo il Pontefice – è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale». Molti altri, invece, «pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere». Il pensiero di Bergoglio accarezza «le tante donne», che portano nel cuore «la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa». È a loro che si rivolge, quando ricorda, dopo aver sottolineato che l’interruzione di gravidanza è «profondamente ingiusta», che «il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato».

LA MISERICORDIA non dimentica chi ha abortito e nemmeno i carcerati. Per loro il Papa invoca l’amnistia. Non solo, ai detenuti dà la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria nelle cappelle dei penitenziari. E, «ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre», sarà come il passaggio della Porta santa.
In generale le condizioni per ottenere l’indulgenza giubilare restano comunque le stesse: partecipare alla messa, confessarsi, recitare il credo e le preghiere secondo le intenzioni del Papa, oltre ad attraversare la Porta Santa. Quella di San Pietro o una di quelle che Francesco ha previsto in ogni cattedrale.

NON MANCHERÀ poi di far discutere l’apertura ai lefebvriani. Il Papa, finora particolarmente freddo con gli scismatici, ha stabilito che, in occasione del Giubileo, si potrà ottenere l’indulgenza anche partecipando alla messa dei tradizionalisti e facendosi confessare da un sacerdote della stessa Fraternità di San Pio X. Un segno di distensione, in attesa che «si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione». Dai lefebvriani nessuna reazione. Per il momento.

Twitter: panettiereg25

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