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Il Corano prima di Maometto? L’enigma di Birmingham. L’islamista Campanini: ‘Scoperta comunque eccezionale’

L'ISLAMISTA E IL CORANO DI BIRMINGHAM: 'COME SE AVESSIMO TROVATO LA TOMBA VUOTA DI GESU'

Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 2 settembre 2015

Giovanni Panettiere

«MAOMETTO non ha mai scritto nulla, lui era un analfabeta... E comunque il manoscritto di Birmingham resta una scoperta eccezionale: è come se avessimo trovato la tomba vuota di Gesù, vale a dire la prova scientifica della sua resurrezione». Il professor Massimo Campanini, docente di Studi islamici all’università di Trento e autore del saggio-base Il Corano e la sua interpretazione, resta scettico davanti alla notizia, proveniente da Oxford, secondo cui almeno una parte del documento scoperto in Inghilterra - e considerato da molti studiosi la copia esistente più antica del Corano - possa essere datata addirittura al 568 dopo Cristo: due anni prima della nascita del Profeta e addirittura a quasi mezzo secolo dall’inizio delle rivelazioni (nel 610) che portarono alla stesura del libro sacro dell’islam.

Quindi Maometto non ha copiato’?

«Le datazioni dei manoscritti con il carbonio 14 sono sempre a spanne, tanto che fin da subito si è detto che il manoscritto di Birmingham sarebbe collocabile in un arco temporale molto vasto, tra il 560 e il 645. Detto questo, il Profeta non c’entra, non è certo lui il compilatore del Corano».

E allora come nacque l’opera?

«Secondo la tradizione islamica, la stesura si deve al califfo Uthman, che regnò tra il 644 e il 656, e che, attorno al 650, diede mandato ad alcuni scribi di mettere in ordine i fogli di appunti stilati dai compagni di Maometto durante le sue predicazioni, e di confrontarli poi con la tradizione coranica orale. Finora le copie più antiche del libro sacro dei musulmani erano quelle trovate nella moschea di Sana’a in Yemen, databili a prima del  700».

La scoperta di Birmingham cambia le carte in tavola?

«Diciamo che ora ci troviamo di fronte a un manoscritto contemporaneo al Profeta, o di poco successivo alla sua morte, avvenuta nel 632».

Non quindi un testo antecedente alla nascita di Maometto?

«Personalmente resto più convinto che il documento sia la conferma dell’autenticità del Corano e della bontà della tradizione islamicam sulla sua genesi. Da anni si sa che gli estensori materiali del libro sacro hanno tratto spunto anche da scritti antecedenti, ebraici e cristiani. Non a caso Maometto ha sempre considerato l'islam come un aggiornamento del cristianesimo e dell'ebraismo».

Insomma, per i musulmani il manoscritto di Birmingham porta solo buone notizie?

«I miei amici islamici, imam, teologi e non solo, sono tutti entusiasti».

Twitter: panettiereg25

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