Pacem in terris

Famiglia, il ministro vaticano e il dopo Sinodo: ‘Ora trionfi la misericordia, basta con le condanne’

IL MINISTRO PER LA FAMIGLIA: <TRIONFI LA MISERICORDIA, BASTA CON LE CONDANNE>

Articolo pubblicato sul Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 25 novembre 2015

«MI AUGURO che, dopo questo Sinodo, sulla scorta della sensibilità del Concilio Vaticano II, trionfi definitivamente la misericordia sulla condanna». Guarda già al futuro della Chiesa l’arcivescovo Vincenzo Paglia, attuale ministro vaticano per la Famiglia, dopo il varo della relazione finale del Sinodo.

Eccellenza, avete approvato un buon documento?

«Certo. Con questa redazione si raggiunge un equilibrio tra le diverse opinioni emerse in assemblea. Il testo pone la Chiesa in una prospettiva dinamica che può avere in futuro ulteriori sviluppi, legati a quanto deciderà il Papa. Il testo sottolinea lo stile della Chiesa: camminare uniti, evitando sia fughe in avanti, sia posizioni di retroguardia».

Il Pontefice ha deciso di pubblicare immediatamente il documento finale. Non era mai successo in un Sinodo ordinario.

«Questo è vero... Ordinariamente il Sinodo consegna le proposte al Papa. Lui poi decide come dare voce alle richieste avanzate dai vescovi. Va detto, però, che già l’anno scorso Francesco, nell’assise straordinaria, ha disposto, subito dopo la votazione, la pubblicazione della relazione conclusiva, con anche i voti annessi».

Che significa tutto ciò?

«Pubblicando il documento, il Papa ha voluto rimarcare che l’intero popolo di Dio, quindi anche i laici, ha in un certo modo partecipato, attraverso la doppia ondata di risposte ai questionari, al processo sinodale avviato due anni fa. Ora Francesco riconsegna ai fedeli le conclusioni di un cammino fatto insieme».

Sull’ostia ai divorziati risposati avete lasciato a preti – orientati dai vescovi – il discernimento caso per caso. Era impossibile trovare una soluzione unica?

«La situazione è un po’ più articolata. C’è un equivoco di fondo che consiste nel cercare in una regola la risposta a questioni molto più complesse. La ‘norma’ regola ma non ispira, non scalda, non fa sognare, non va alla radice del problema. Il rapporto con il corpo di Cristo non è il semplice rapporto con l’ostia, bensì con l’intera comunità ecclesiale che è il corpo di Cristo. La comunione non è una sorta di fast-food... Il nodo è quello di recuperare alla vita di Chiesa delle persone ferite, recuperarle alla lettura della Bibbia, alla carità, a una dimensione che comprenderà, a suo tempo e alle condizioni richieste, anche la comunione eucaristica».

Sinodo ad hoc per i gay. In assemblea si è parlato anche di questo, è un’ipotesi suggestiva?

«Mi pare comunque che non sia questa la prospettiva. Noi al Sinodo abbiamo messo nero su bianco che tutti vanno accolti, tutti, nessuno escluso. Tutti siamo figli di Dio, degni di attenzione e rispetto».

Da scartare anche la proposta dell’ex presidente dei vescovi canadesi di un diaconato permanente per le donne?

«Quello di cui si può parlare è di un ministero, di un servizio più forte delle donne nella Chiesa. Certo non di un diaconato incluso nell’ordine sacro».

Giovanni Panettiere

Twitter: panettiereg25

Il blog Pacem in terris è anche su Facebook:

https://www.facebook.com/paceminterrisblog?ref=ts&fref=t

comments powered by Disqus