Cei e politica, Bagnasco ai partiti: più rispetto. Ma l’endorsement divide i i vescovi

NON SONO piaciute ai vescovi le ultime sortite di Mario Monti sulle ali massimaliste di Pdl e Pd. Il giorno dopo l’insulto del premier all’azzurro Renato Brunetta e l’invasione nel campo democratico, il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, ha invocato un clima più disteso fra i partiti: «Per dare un buon esito, la campagna elettorale deve essere più costruttiva e rispettosa delle diverse posizioni».

QUELLO che sembra un intervento per raffreddare gli animi, in verità tradisce un tentativo di riequilibrare il rapporto della Cei con i partiti. L’appoggio di Bagnasco a Monti ha riscosso più di un malumore, anche all’interno dello stesso episcopato. A rompere gli indugi è stato il neo arcivescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, ciellino. Alle sue dichiarazioni («Non credo che il papa voglia un endorsement») ieri ha fatto seguito l’ex sottosegretario della Cei, monsignor Domenico Mogavero, una fama di ‘vescovo rosso’: «Sono sconcertato dall’appoggio a Monti».

INTERVENTI in libera uscita che dimostrano come il referente unico, nel solco Dc, incontra qualche ostacolo tra la base dei vescovi. Compresi quelli che in queste ore si mordono la lingua per non disturbare la presidenza.

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