Papa Francesco accelera: l’alleato di don Ciotti è il nuovo segretario generale dei vescovi italiani
PAPA Francesco anche stavolta spiazza tutti e, per la sua prima nomina ufficiale alla Conferenza episcopale italiana, sceglie come segretario generale il vescovo di una delle diocesi più piccole del Belpaese. Classe 1948, originario di Cerignola, pastore di Cassano allo Jonio, in barba ai rumors degli ultimi giorni monsignor Nunzio Galantino prende il posto (ad interim) di monsignor Mariano Crociata, 'promosso' il mese scorso a Latina dopo che avrebbe rifiutato l'ufficio di ordinario militare.
RISPETTANDO in pieno le disposizioni attuali dello Statuto della Cei, che attribuiscono al pontefice la nomina del numero due dell'episcopato su indicazione della presidenza e sentito il parere del Consiglio permanente (art. 30, comma 1), Bergoglio ha deciso di accelerare i tempi. E, mentre gli osservatori vaticani guardavano alla riunione del Consiglio di fine gennaio per commentare la terna di candidati sottoposta al papa, l'argentino ha chiesto al presidente dei vescovi, il cardinale Angelo Bagnasco, di raccogliere via telefono l'opinione dei quaranta consiglieri.
DALLA CONSULTAZIONE è emerso il nome inatteso di Galantino. Bruciati, almeno per il momento, quelli di Francesco Beschi (Bergamo), Gianni Ambrosio (Piacenza) e Giancarlo Bregantini (Campobasso), i favoriti della vigilia. Niente da fare neanche per l'emerito di Pisa, Alessandro Plotti (un passato da vice presidente della Cei), e per l'ausiliare dell'Aquila, Giovanni D'Ercole, anche loro indicati come 'papali' nel caso in cui Francesco non avesse affidato l'incarico a un vescovo diocesano.
GALANTINO ha studiato nel Seminario regionale di Benevento, si è laureato in Filosofia all’Università di Bari e, nel 1981, ha ottenuto il dottorato in Teologia dogmatica. Dal 2004, è responsabile del Servizio nazionale per gli studi superiori di Teologia e Scienze religiose della Conferenza episcopale italiana. Fine studioso, fra le sue opere si annovera il volume Dietrich Bonhoeffer: storia profana e crisi della modernità (San Paolo, 2000), scritto a quattro mani con Antonio Trupiano e dedicato al pastore luterano morto in un campo di sterminio nazista. Il neosegretario della Cei è anche stato promotore del pensiero di Antonio Rosmini, il celebre autore delle Cinque piaghe della Santa Chiesa (1848), un libro che conobbe la censura del Sant'Uffizio prima di venire sdoganato ai tempi del Concilio Vaticano II di cui, per certi versi (vedesi la partecipazione attiva dei laici alla liturgia), il prete trentino fu precursore. Dal 2011 a Cassano, Galantino si è speso parecchio nel contrasto alla 'ndrangheta tanto da meritare la stima di don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera. <Se penso a quanti, prima di me, hanno reso questo servizio - queste le prime parole del successore di Crociata e prima ancora dei cardinali Giuseppe Betori ed Ennio Antonelli -, credo che c'è voluto un bel coraggio da parte del papa a chiamarmi>.
IL VESCOVO ha chiesto e ottenuto dal pontefice di mantenere il servizio episcopale in Calabria - curiosa la lettera di Francesco alla diocesi ionica in cui 'chiede perdono' per la promozione di Galantino - almeno fino all'assemblea generale della Cei, in agenda a maggio. A questo punto è evidente che l'assise, alla luce della nomina ad interim alla segretaria, si preannuncia decisiva per il riassetto organizzativo dell'episcopato italiano. La vicenda è nota: il papa vorrebbe non solo ridurre il numero delle diocesi (attualmente 226), ma anche omologare la Cei al resto del mondo, dando così ai vescovi la possibilità di eleggersi il presidente e il segretario generale (attualmente la nomina spetta al pontefice). Per sondare l'umore dei pastori, da qualche mese è in corso una consultazione all'interno delle conferenze episcopali regionali. Se passa, come sembrerebbe, la 'linea democratica' sponsorizzata dal papa, l'assemblea generale potrà modificare lo statuto. E solo allora Bagnasco, confermato da Francesco fino al 2018, deciderà se rimettere o meno il mandato. Per la seconda casella della Cei, invece, la strada del voto appare più in discesa. Con Galantino che potrà dire la sua. Anzi, forte della stima del papa, rischia di partire in pole position.
Giovanni Panettiere
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