Schiaffo al carrierismo, Francesco abolisce il titolo di monsignore. Bertone via dallo Ior.
SCHIAFFO AL CARRIERISMO, IL PAPA ABOLISCE IL TITOLO DI MONSIGNORE
Articolo pubblicato su Qn (il Giorno, il Resto del Carlino, la Nazione), edizione del 6 gennaio 2014
ROMA
NON SOLO il viaggio in Israele, a cinquant’anni dallo storico abbraccio tra Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora, unisce in queste ore il pontificato di Francesco a quello del primo papa che visitò tutti i cinque continenti. Ispirandosi a Montini, che nel 1968 diede una netta sforbiciata alle onorificenze dei preti, conferite dalla Segreteria di Stato spesso su richiesta dei vescovi diocesani — dei 14 gradi originari di ‘monsignore’ Paolo VI ne salvò tre (‘cappellano di Sua santità’, ‘prelato d’onore di Sua santità’, ‘protonotario apostolico’) —, Bergoglio ha impresso il colpo di grazia ai titoli nel clero.
D'ORA in avanti i sacerdoti under 65, salvo i religiosi, potranno ambire solo alla qualifica di ‘cappellano di Sua santità’. La riforma, comunicata dalla Segreteria di Stato ai nunzi apostolici, non ha valore retroattivo. La scelta del pontefice latinos si spiega con lo spregio del papa per il carrierismo nella Chiesa e la sete di potere. Francesco, che vuole preti con addosso «l’odore delle pecore», sa bene come l’onorificenza di ‘monsignore’ alle volte venga richiesta dai vescovi per ‘premiare’ i preti più fedeli alla loro persona. A giugno, in linea con la sua idea di sobrietà nella Chiesa, Bergoglio aveva abolito il titolo di ‘gentiluomo di Sua santità’ per i laici. Ieri, invece, ha nominato il cardinale spagnolo Santos Avbril y Castello, suo fedelissimo, al vertice della commissione cardinalizia dello Ior al posto di Tarcisio Bertone.
Giovanni Panettiere
Twitter: panettiereg