OGGI a Modena c’era un ct campione del mondo da giocatore e d’Europa da allenatore. Andrea Anastasi è stato uno dei migliori tecnici azzurri, per due volte, e oggi guida la Polonia con la quale ha vinto l’ultima World League, scontrandosi nei quarti delle Olimpiadi con la Russia, destinata poi a vincere l’oro.

Anastasi era a Modena per una buonissima causa, lui mantovano di Poggio Rusco, terra colpita dal terremoto: aiutare una squadra storica della provincia, la Stadium Mirandola, a rialzarsi. E’ uno dei centri più danneggiati dal sisma, Mirandola.

Ma non voglio menarvela troppo con storie che già conoscete: dirò solo, brevemente, che lo sport è uno dei mezzi sociali più forti con cui la gente della mia provincia sta dimostrando la sua straordinaria capacità di reazione. La Stadium non fa eccezione: con quasi cinquant’anni di storia, rischiava di essere spazzata via dai danni del terremoto, perché giustamente c’erano priorità di ricostruzione diverse, nell’immediato. Il presidente era negli Stati Uniti, quando è successo, sua moglie e i suoi figli dormivano in macchina per strada. Ma la pallavolo a Mirandola è un esempio di come lo sport sia ancora parte del tessuto sociale, di come possa tenere insieme una comunità. Non mi stupisce che i giocatori siano stati i primi a dare la loro disponibilità a fare una squadra quasi interamente autoctona, pur di convincere la dirigenza a non mollare. Lo sponsor principale Baraldini, che ha avuto danni pesantissimi, e tutte le altre aziende che sostengono la Stadium, hanno confermato gli aiuti già previsti nonostante le difficoltà. Un comune del mantovano, Villa Poma, ha messo a disposizione le palestre per le giovanili.

Ma c’è di più: il motivo per cui Anastasi oggi era a Modena è il lancio di una linea di abbigliamento, realizzata sull’idea di uno dei giocatori grazie alla collaborazione di Erreà. L’hanno chiamata ‘Block the quake’, che significa ‘mura il terremoto’. Il giocatore si chiama Nicola Garusi, e per una coincidenza incredibile, quando il terremoto ha colpito era in Polonia. Insieme con Anastasi: Nicola fa il fisioterapista, e aveva ottenuto il permesso di sostenere uno stage di aggiornamento lavorando per una settimana con la nazionale polacca. ‘Quella’ settimana. Garusi ha spiegato che la linea, il cui logo rappresenta un muro a tre, nasce per testimoniare la voglia che hanno tutti i ragazzi della Stadium di reagire, murando la paura. Oggi, Anastasi ha anche incontrato nuovamente Simone Zucchi, che di Mirandola è l’anima tecnica storica, e ha allevato centinaia di ragazzi sotto rete. Quando lui e Anastasi erano giovani, posarono fianco a fianco in una foto di squadra della Panini di inizio anni ’80, foto che oggi si può vedere nei corridoi del PalaPanini.

Per la cronaca, oggi la Stadium Mirandola, dopo aver ottenuto in giornata l’agibilità dell’impianto, è tornata a giocare nel suo palazzetto per la prima volta dopo il 20 e 29 maggio. In Coppa Italia, ha vinto 3-0 (25-14, 25-17, 25-20) contro la Villa d’oro.

Grazie a Paolo Neri per la collaborazione e per la foto di Anastasi con Garusi.