VOLEVO RACCONTARE ai lettori del blog quanto era stata bella una sconfitta, quella che la nazionale di volley di Berruto ha subito venerdì scorso a Modena contro l’Iran di Velasco, in una cornice di pubblico strana, perché le centinaia di iraniani presenti hanno fatto un tifo infernale, sovrastando gli italiani per volume, energia e continuità nel tifo. Era Modena, sembrava Teheran.

Al di là dei risvolti strettamente sportivi nella classifica della World League, e soprattutto della legittima perplessità del nostro ct e dei giocatori, ai quali non sembrava vero di giocare in casa in un clima da trasferta, a me la serata è piaciuta tantissimo. A livello personale, in due ore di partita mi sembra di essere cresciuto, perché come tutti avevo in testa qualche stereotipo di troppo, sugli iraniani. Il sospetto che l’immagine ‘comune’ del paese, quella retrograda e integralista, fosse molto condizionata dalla situazione politica globale mi aveva già sfiorato tre anni fa, quando avevo visto l’Italia di Anastasi vincere al tie-break una partita inutile, sempre contro l’Iran, in un Forum nel quale i tifosi asiatici avevano fatto anche allora una bellissima figura. Il dubbio si era rafforzato sentendo Velasco, due giorni prima, raccontare delle libertà concesse ai cattolici e agli ebrei in terra persiana.

Venerdì a Modena c’erano tante ragazze a viso scoperto, con i colori dell’Iran dipinti sul volto, vestite all’occidentale e capaci di fare casino come qualsiasi torcida europea o brasiliana, se non di più. Avrei voluto scrivervi che mi era piaciuto molto il patriottismo pulito e rumoroso che avevo visto sugli spalti del PalaPanini, e che un po’ rimpiangevo il fatto che noi italiani non ne fossimo capaci, di fare altrettanto rumore senza offendere nessuno.

E tutto sommato non ho cambiato idea, anche se nel frattempo sono successe cose che vale la pena raccontare. Perché quelle immagini sono stati viste ovviamente anche in Iran, dove la vittoria storica dei ragazzi di Velasco ha avuto giustamente risonanza. Ma ha anche attirato le ire degli ultra-conservatori, come vi racconta qui volleyball.it .

Il capo della tv di stato è stato messo sulla graticola perché le immagini che arrivavano da Modena sono state ritenute ‘scandalose’ dagli ultra-conservatori, perché le ragazze erano in minigonna e t-shirt attillata. Così la seconda partita del weekend tra Iran e Italia, domenica a Sassari, è stata trasmessa in differita di sette secondi, per poter censurare le immagini sgradite al potere. Eppure Ezzatollah Zarghami, presidente della tv iraniana Irib, nominato dall’ayatollah Ali Khamenei, ha detto una cosa che secondo me vale più della censura: “Se non trasmettessimo queste partite, il pubblico le guarderebbe sui canali satellitari senza censure”.

Ecco perché comunque vada, abbiamo già vinto tutti, secondo me.