Lo dico prima, così non ci sono dubbi: dopo aver visto quello che è successo oggi nell’ultima giornata dei gironcini di qualificazione della World League, per me l’Italia ha già vinto la semifinale di domani sera contro il Brasile. Il campo magari darà un altro risultato, è possibilissimo visto che in questa stessa World League gli azzurri hanno vinto due volte in Brasile e perso due volte in Italia, contro la squadra di Bernardinho.

Però comunque vada, gli azzurri hanno vinto un’altra partita, che è quella della sportività. Il Brasile già qualificato ha affrontato l’ultima sfida contro l’Iran ottenendo quello che era chiaramente il suo vero obiettivo: far fuori la Russia. Perché questo accadesse, i sudamericani dovevano perdere contro gli asiatici. Se fosse finita 3-2 per l’Iran, il delitto sarebbe stato perfetto perché il Brasile avrebbe conservato anche il primato nel girone. Non è andata così perché gli iraniani non sono stati a guardare, e quando hanno visto la possibilità di vincere 3-1 l’hanno fatto. Arrivando così primi, a scapito del Brasile.

Ora, Bernardinho, il ct del Brasile, è forse da oltre un decennio l’allenatore migliore del mondo. E la squadra che ha per le mani oggi non è la corazzata con cui aveva dominato per tanto tempo, quella dei Giba, dei Dante e dei Gustavo, per capirci. Può anche darsi che lasciando a riposo volutamente Sidao e Murilo abbia davvero voluto soltanto preservare due giocatori importanti per le partite che valgono il titolo. Però il Brasile è recidivo: aveva fatto lo stesso giochino ad Atene 2004 perdendo contro gli Stati Uniti ed evitando la Russia, aveva bissato l’iniziativa nel 2010 ai mondiali italiani, chi ha visto la sfida contro la Bulgaria ad Ancona ricorda bene lo spettacolo indegno. Tutte e due le volte, il Brasile ha vinto l’oro alla fine, quindi il fine ha giustificato i mezzi.

Insomma, domani probabilmente vincerà il Brasile. Ma se c’è una giustizia, sotto rete…Perché l’Italia queste cose non le ha mai fatte, nel volley. E qualcosa vorrà pur dire, alla fine.