Mentre le ragazze di Mazzanti spazzolavano via la Georgia nel debutto agli Europei, un’altra donna a migliaia di chilometri di distanza stava preparando un debutto speciale. Si chiama Monica Cresta, ha tagliato qualche giorno fa il traguardo dei 44 anni e si appresta ad essere, almeno a memoria mia, la prima donna seduta sulla panchina di una squadra di serie A. In passato, Marella Procaccio guidò il Potenza maschile alla promozione in serie B.

Nel caso della Cresta è una squadra specialissima, perché Monica, piemontese di origine e di formazione (ha lavorato principalmente tra Santhià, Biella e Cuneo, vincendo a livello giovanile scudetti e Junior League, poi è arrivata a Segrate e ora in ‘azzurro’), sarà l’allenatrice del Club Italia maschile iscritto al prossimo campionato di A2. Quindi tecnicamente allena una squadra federale che gioca in un campionato di Lega. Ed è una squadra importante, perché proprio in questa estate il ct della nazionale Blengini sta facendo i conti con numeri risicati nel ricambio, e avere giovani di un certo livello alle spalle è importantissimo. Vedi il caso del movimento femminile, nel quale il Club Italia ha portato e sta portando grandissimi risultati.

Nella squadra che Monica Cresta guiderà da domenica, con il debutto a Brescia contro la squadra dell’eterno Cisolla e di un figlio d’arte di talento come Pietro Margutti, giocano tanti nomi importanti, anche loro figli di campioni che hanno dato tanto all’azzurro. I più esperti sono i ventenni Roberto Russo e Nicola Salsi, gli altri sono under 19 che si chiamano Cantagalli (Diego, opposto), Recine (Francesco, schiacciatore) e Gardini (Davide, schiacciatore). Senza volerli caricare troppo presto di aspettative, credo che di questi ragazzi sentiremo parlare ancora a lungo.