La partita con il Catania doveva essere poco più di un allenamento. La vittoria non sarebbe neanche dovuta essere argomento di discussione e i primi minuti parevano confermare la tesi. Poi, intorno al decimo due amnesie, prima su ripartenza da lancio di Andujar e poi su corner battuto basso al limite, hanno fatto capire che forse la squadra non era proprio carica e concentrata. Fortunatamente al minuto 24 è arrivato il gol di Montolivo con un tiro dalla distanza, più che parabile se il portiere non fosse stato coperto. Il primo tempo è stato noioso con il solo Balotelli a far correre qualche brivido su calcio da fermo. La ripresa ha avuto lo stesso ritmo soporifero senza palpitazione del primo tempo. Il Catania, veramente poca cosa, ha provato anche ad affacciarsi in avanti senza mai creare eccessive preoccupazioni. Rami e Mexes sono sempre stati attenti così come Montolivo e De Jong, bravo a chiudere ogni varco. Certo che partite di questo tipo, che non vengono chiuse, rischiano di regalare dispiaceri. Seedorf deve averlo intuito e così ha prima tolto Poli, bravo e propositivo, per adattare Abate a centrocampo; quindi ha regalato alla platea la presenza di Emanuelson al posto di un pessimo Costant. Certo in panchina non c’erano molti centrocampisti però Poli non sembrava esausto. Negli ultimi cinque minuti il mister ha provato la coppia Balotelli / Pazzini, inserendo quest’ultimo al posto di un inutile Kakà. Il brasiliano è lento e non salta l’uomo, e queste non sono novità, inoltre questa sera ha anche commesso in paio di errori non da lui. Un non tiro e una fuga per… la linea di fondo che poteva portare ben altro esito rispetto a un rinvio del portiere. È arrivata la quarta vittoria consecutiva, domenica ci sarà lo scontro diretto Parma – Inter e si potranno rosicchiare altri punti però serve una mentalità diversa.