Paura e insicurezza, queste le emozioni che hanno accompagnato il Milan al ritorno a San Siro dopo i due pareggi con le neopromosse. In questa giornata favorevole per scontri diretti delle altre la vittoria non sarebbe dovuta essere in discussione ma il Chievo ben messo in campo nel primo tempo neutralizza i nostri attacchi senza neppure troppa fatica. Torres è un punto di riferimento per i difensori avversari e Pippo capisce che il 4/3/3 non dà i frutti sperati. Così cambia dando carta bianca a Menez di andare dove vuole, sposta Bonaventura più avanti largo sulla sinistra con Honda largo a destra, e blocca la coppia Muntari/De Jong davanti alla difesa. Il Milan cresce nella ripresa e passa Muntari autore di un tiro di stinco che rimbalza per terra diventando imprendibile. Poi, quando la partita andrebbe chiusa, il Milan rischia seriamente di prendere il gol del pareggio. Muntari perde palla a centrocampo e solo un errore dei veronesi, partiti in contropiede 3 contro 1, ci salva. Il Milan non brilla ma poi Honda segna il raddoppio con una grande punizione. A quel punto la partita finisce e Inzaghi può fare qualche esperimento. Uno Ben riuscito è l’avanzamento di Menez nel ruolo di finto centravanti con El Shaarawy inserito a sinistra al posto di Torres, sottotono. Il Faraone ha qualche spunto interessante e mostra di essere in palla.
La serata ci ha fatto capire alcune cose. Intanto che il Milan in questo momento non può prescindere da Menez e che il francese è più efficace come trequartista che largo in fascia. Poi che bisogna evitare le disattenzioni perché stasera siamo stati graziati dopo essere passati in vantaggio. Da ultimo dobbiamo pensare a più modi per far partire l’azione. Il Chievo ci ha pressato e abbiamo avuto molte difficoltà nella prima fase di costruzione con Rami e Alex marcati e Abbiati sempre costretto al lancio lungo.
Intanto i numeri dicono che abbiamo l’attacco più prolifico e stasera la porta è rimasta inviolata, la strada giusta.