La partita di Cagliari è stato il proseguo di quella in casa con la Fiorentina. Non importa se avevamo giocato la peggior partita della stagione, abbiamo proseguito sulla medesima falsariga.
Il Milan è lento, passivo e svogliato mentre il Cagliari veloce, propositivo e con voglia di vincere. I ragazzi di Zeman si smarcano e giocano palla a terra , quelli di Inzaghi aspettano e si affidano a rilanci casuali.
Cosa dovrebbe fare il Milan per vincere non è complicato: pressare alto per riconquistare la palla nella metà campo avversaria visto che i sardi non sono fenomeni (non hanno ancora vinto in casa); in fase di costruzione saltare il primo pressing con palla a terra e quindi trovare spazi. Invece queste due cose non si vedono mai e il risultato di parità sta sicuramente stretto al Cagliari che ha tirato in porta molto più di noi.
Per spiegare l’atteggiamento posso prendere due esempi sempre legati ad Abbiati: intorno al decimo del primo tempo il portiere impiega 27 secondi per un rinvio dal fondo, al minuto 41 della ripresa 23, in entrambi i casi il risultato era pareggio. Questa non è voglia di vincere e se è il capitano a dare questo esempio figuratevi i compagni. Attenzione: non vuole essere una critica diretta ad Abbiati bensì a un atteggiamento generale.
Inzaghi ci ha promesso che in campo i giocatori avrebbero sempre dato tutto. Ebbene, questo non è tutto e se lo è i giocatori sono indegni (ma non lo credo). Menez non deve permettersi di passeggiare quando subentra ma deve correre il triplo degli altri. E con lui tutti gli altri. Alcuni hanno detto che abbiamo avuto un atteggiamento da provinciale, le provinciali corrono, noi no. Siamo stanchi? Il Cagliari ha giocato sabato e noi domenica, vero. Però dai, confrontiamo le due rose non prendiamoci in giro. Honda potrebbe anche riposare qualche minuto ogni tanto così come Muntari. Poi, caro presidente, smettiamola di dare consigli. Non lo faceva quando c’erano Sacchi, Capello e Ancelotti oppure era più furbo e bastava una telefonata.
Certo a guardare il gioco verrebbe proprio voglia di consigliare perché c’è una grande confusione e, forse, paura. Esempio? Minuto 10 secondo tempo fallo su Bonaventura metà campo, passaggio di De Jong laterale, il Cagliari pressa, palla indietro ad Abbiati che rilancia in fallo laterale a metà campo.
Facciamo un esperimento domenica con il Palermo. Partiamo con aggressività come se fossero gli ultimi 5 minuti e dovessimo recuperare. Ispiriamoci alla Roma che sicuramente ha più talento di noi, però potrebbe avere la stessa determinazione invece che dieci volte tanto.