Finalmente è arrivata una sconfitta. Come mai? Beh, perché essere contenti della striscia di sei risultati utili, dove quattro però erano pareggi, non si poteva sentire! Almeno ora abbiamo perso e con merito così la si smetterà con questo pseudo ottimismo. Gli avversari hanno capito come ci si affronta: pressing sul primo portatore e gli altri pronti a prendere il lancio lungo. L’alternativa un bel passaggio indietro e rilancio del portiere. Cambiando i fattori il risultato resta il medesimo: il non gioco. Nel calcio moderno servono difensori e centrocampisti con i piedi buoni, noi non ne abbiamo.
Nella serata non si salva quasi nessuno. Inzaghi non riesce ad infondere la grinta delle prime partite. Inoltre si ostina a mettere negli 11 Honda, a trascurare Van Ginkel (che sembrava indispensabile) e schiera Alex dichiarato affaticato. Il brasiliano si infortuna dopo due minuti, gli subentra Zapata che ci mette un tempo a carburare. In questi 45 minuti il colombiano infila un autogol di testa clamoroso e si fa beffare da Dybala nel gol del raddoppio. Sebbene la responsabilità di Zapata sia evidente, l’azione evidenzia la totale mancanza di collaborazione da parte dei compagni. Rami pascola per altre zone e il duo Poli – Saponara non filtra le incursioni dei cinque centrocampisti rosanero. Menez gioca una partita per proprio conto ostinandosi in dribbling sono alla perdita del pallone mentre Honda è impalpabile, al solito. Salvo Torres che lotta su ogni pallone e non la perde quasi mai e poi i subentrati Pazzini ed El Shaarawy per l’impegno.
Mercoledì sera si era detto che questa era una partita da non sbagliare, ebbene hanno sbagliato proprio tutti. Quello di Verona è stato un lampo ma purtroppo in una notte nella quale la luce è lontana dall’arrivare.