Tournée, preparazioni invernali a Dubai, amichevoli di lusso, colpi di mercato ad effetto contro una squadra che non ha neppure lo stadio. Non quello di proprietà, quello pubblico! Questa era Milan – Sassuolo. Noi abbiamo un super tattico dei calci da fermo, Gianni Vio, loro invece segnano e vincono pure la partita. La sconfitta con il Sassuolo è deprimente anche perché la partita si era messa sui binari giusti dopo il gol di Poli in apertura. Poi la squadra emiliana ha preso le misure e il Milan non l’ha più vista. Il Milan si può battere ancora esattamente come nelle prime partite dell’anno, pressando alto. Nei primi 45 minuti il Sassuolo lo ha fatto bene creando tante occasioni da rete al punto che il pareggio all’intervallo era ingiusto. Questo vuol dire che il miglioramento è tutto da verificare perché un po’ di pressing ci manda in crisi. Nella ripresa Zaza, con nessuno che lo seguiva, ha trovato il gol del vantaggio su calcio d’angolo. Inzaghi ha buttato in campo Cerci e Pazzini ma le occasioni da rete sono latitate se non per un’invenzione proprio del Pazzo, spesso il più ispirato.
Il primo problema è stata l’assenza di De Jong, che la dice lunga sulla pochezza del centrocampo. Essien ha giocato una partita oscena con tanti errori. Montolivo si è spesso trovato solo in mezzo al campo. Troppo spesso si è giocato con lanci lunghi e sventagliate a cambiare il gioco. Quando abbiamo costruito, in compenso, a partire dal 20mo del primo tempo, l’abbiamo sempre persa in uscita come in occasione del golf del pareggio. Rami a destra, che in passato non si era mal comportato, ha evidenziato che per parlare la lingua dell’esterno dovrà ancora mangiare tanta polenta. Anche Alex e Zapata sono sembrati andare a rilento e non capire cosa stesse succedendo intorno a loro. De Sciglio a sinistra ha iniziato a essere pericoloso solo a 15 dal termine quando sull’altra fascia è entrato l’ottimo Abate (non aveva 90 minuti nelle gambe?).
Menez non è un centravanti vero. Allora se giochiamo senza punta può andare, ma non facciamolo passare per un punto di riferimento in attacco perché non lo è neppure nei pensieri e i suoi movimenti lo confermano. Non ha giocato bene El Shaarawy, che è tutto dire, mentre il solito Bonaventura è stato il migliore. Jack è stato spostato in tre ruoli differenti nei 90 minuti senza mai sbagliare. Attento e intelligente, ce ne vorrebbe qualcuno in più.