Quando giochi una partita mettendocela tutta, in superiorità numerica per 45 minuti, senza creare occasioni da gol vuol dire che sei proprio scarso. Significano che mancano le idee perché sulle qualità tecniche, di Menez, Cerci, Pazzini & co non si discute. Certo, non stiamo parlando di palloni d’oro però pur sempre di buoni giocatori. Il problema è che mancano le idee e la coralità di gioco. Se poi, per recuperare lo svantaggio, le mosse sono gli inserimenti di Honda, Van Ginkel e Suso significa che probabilmente ti serve ancora della gavetta. E dire che la Lazio è arrivata a San Siro senza grandi pretese. Alcune assenze forzate, altri lasciati a riposo, in 10 uomini dal minuto 42. Che si poteva volere di più?! Due rigori inesistenti?! Il rigore invece, per un tocco di mano sfortunato, inutile e involontario di Albertazzi, lo ha avuto la Lazio è tanto è bastato per vincere. Il Milan ha corso per tutti i 90 minuti. In fondo Menez lo aveva detto: “siamo con Inzaghi” e la prestazione sarebbe dovuta essere proprio per il tecnico. Però difficilmente un ronzino può diventare un vincitore di corse di galoppo. E non servono Destro, Suso o altri pseudo campioni. Manca il regista perché non è che Cerci può aver disimparato improvvisamente o Menez si diverte a giocare da solo impuntandosi in dribbling inutili. Inoltre continuano ad arrivare giocatori a parametro zero. Concettualmente se una società si priva di un proprio calciatore senza farselo pagare, neppure successivamente dato il diritto e non obbligo di riscatto, un motivo ci sarà. I nostri invece sono strapagati e infatti non riusciamo a liberarcene neanche a regalarli. Allora facciamo una cosa. Dateci i biglietti in prestito con diritto di riscatto. Se lo spettacolo ci appaga li paghiamo altrimenti amici come prima. Va bene così?