Il Parma visto con la Juventus in Coppa Italia mi aveva impressionato. Squadra coriacea e organizzata battuta solo da un gol irregolare. Visto il Milan quindi non ero proprio tranquillo e il primo tempo ha confermato la tesi. Inzaghi mette in campo un undici pieno di nuovi per l’arrivo o per l’inutilizzo sinora. Bocchetti e Zaccardo a fare gli esterni, Van Ginkel ad agire da regista o pseudo tale, Destro da vera punta. Dietro Menez libero di fare ciò che vuole, compreso non passare un pallone, e gli esterni Cerci e Honda. La follia iniziale di Inzaghi fa partire Cerci largo a sinistra ma fortunatamente, dopo l’anonimato iniziale, il mister lo ha riporta nella sua posizione naturale. La partita si mette bene con un rigore trasformato da Menez al quarto d’ora. Il fallo di mano c’è perché il braccio è largo ma la regola, stupida, prevede anche la volontarietà, discriminante assurda perché quasi mai presente. Il vantaggio comunque non è garanzia in questa stagione. Invece la certezza è che ogni due partite si prende un gol su calcio da fermo. Voilà, Nocerino tapin sotto misura e pareggio. Poi il Milan potrebbe subire un paio di gol e questo conferma i grandi problemi difensivi (Alex e Rami i centrali per l’occasione). Manca la personalità e la concentrazione o semplicemente il talento. Dovrebbe arrivare Paletta, che male non fa sicuramente, ma sfoltire un po’ la rosa proprio no? Anche il secondo tempo è scadente con Essien, inserito al posto di Van Ginkel, che non migliora la qualità a centrocampo. Nessuno fa gioco. Servono Montolivo e De Jong. Uno dei migliori è Poli che nel secondo tempo recupera un sacco di palloni ma non si può chiedere al buon Andrea di interdire, costruire, ripartire e suggerire. Cerci cresce e da una sua accelerazione nasce il raddoppio di Menez. Brutto tra l’altro vedere litigare i due per tutto il primo tempo. Sul 2 a 1 si creano più spazi. Zaccardo, uno che non ha mai giocato e che si è provato a cedere più volte, dà una palla e Menez che, per la prima volta nella partita, la passa ritornandogliela. Terzo gol e pratica archiviata. Al francese manca proprio questo. Potrebbe essere un trequartista devastante, vista la facilità nel saltare l’avversario e la tecnica, deve solo aver voglia di fare da suggeritore.
Sabato andremo a Torino con la Juventus. Se penso alla sconfitta dell’andata giocata rinunciando ad offendere con Inzaghi che a fine gara ricordava la differenza del campionato precedente mi vengono i brividi. Però la Juve non ha brillato nelle ultime due partite. Oggi l’Udinese ci ha mostrato come si può limitare la squadra di Allegri. Un uomo di Pogba e uno su Tevez. Riusciremo a fare copia/incolla?