E se il vero problema non fosse tattica, gioco o forma fisica ma l’assenza dei senatori? Mi spiego. Inzaghi pare non aver più ascendente sui giocatori. La rosa potrebbe rendere molto di più di quanto fa ora. E questo è un dato di fatto incontrovertibile. La società parla di cambio alla guida tecnica, quarta volta in due stagioni ma probabilmente anche un Conte non sarebbe garanzia di successo. I fatti dimostrano che può fallire un sergente di ferro, Seedorf ne è un esempio, e può andar bene un allenatore bocciato, vedi Allegri alla Juve. Ma cosa è cambiato nel Milan?
Un tempo il presidente avrebbe parlato con i “vecchi” riuscendo così ad avere velocemente il giusto quadro della situazione. Il problema era l’allenatore? Se la situazione era rimediabile se ne parlava, nella privacy più assoluta senza fuga di notizie, e tutto rientrava nei ranghi. Qualora invece la situazione fosse stata oramai compromessa definitivamente si procedeva al cambio della guida tecnica (fatto successo poche volte nella storia di Berlusconi alla presidenza). Una mela marcia nello spogliatoio veniva allontanata o riconvertita.
Da qualche anno però, per la precisione dalla partenza di Ambrosini, al Milan mancano questo tipo di giocatori e, di conseguenza, un Capitano degno di esserlo. Le motivazioni vanno ricercate esclusivamente nelle scelte societarie. L’obiettivo di costruire uno zoccolo duro con un paio di inserimenti al cambio di stagione, dichiarato e perseguito con successo da Berlusconi nei primi anni di gestione, ultimamente è stato disatteso. Forse sono cambiati i tempi poiché anche negli altri club le Bandiere latitano.
Ma in fondo cosa possiamo pretendere visto che nella Società mancano punti di riferimento? In fondo questo è solo calcio…