Il pareggio casalingo con il Verona è la ciliegina sulla torta di una quaterna di partite che invece che 12 punti ne hanno dati 6. Dopo essere andato sotto, il Milan, senza giocare, era riuscito a ribaltare la partita. Poi, quando il Verona era rassegnato dopo aver provato a raggiungere il pareggio senza riuscirci, è arrivato il gol del pareggio a pochi secondi dalla fine. Oramai non ci sono più obiettivi raggiungibili, l’esperimento Inzaghi è miseramente fallito, diamo la squadra in mano a Tassotti (che peraltro se lo merita pure) e poi pensiamo alle strategie per la prossima stagione.
Questa sera ci sono state tante scelte di Inzaghi che non ho capito. La prima l’esclusione di Destro per Pazzini. Il Pazzo non ha mai giocato titolare neppure quando Torres non rendeva. Anzi, spesso era stato relegato a terza/quarta scelta. Ora, dopo due partite senza segnare, l’ex Roma si siede in panca. Che sia iniziata la triste politica del giocare poco per ottenere uno sconto per il riscatto? Poi Muntari a centrocampo con Van Ginkel e Suso spettatori delle spettacolari giocate del ganese quali: il fallo sulla trequarti seguito da quello in area che regala un rigore del vantaggio al Verona o il tentativo di lanciare Toni verso il tentativo di pareggio nel finale. Non è difficile accorgersi che Muntari davanti alla difesa è pericoloso? Ogni volta che gioca lui in quella posizione si prendono più gol. E ancora, nonostante i buoni risultati per l’impiego di Mexes che si procura il rigore del pari e segna quello del vantaggio, l’ennesima nuova difesa. I quattro difensori, ai tempi di Sacchi, non solo giocavano insieme ogni giorno, partita o allenamento che fosse, ma dormivano nella stessa camera e se fosse stato per Arrigo avrebbero dovuto trascorrere insieme pure le vacanze. Perché? Semplice, ognuno deve essere sincrono con l’altro al millisecondo. Il gol del pareggio, arrivato al minuto 94, conferma la tesi. Mexes va sulla spizzata di testa e con lui Bocchetti, messo in campo come laterale facendo salire un Antonelli che era stato perfetto. Pazzia. Follia. E parlo delle scelte di Inzaghi. La squadra è completamente alla deriva. Il mister non ha nessun ascendente sui suoi giocatori che non hanno per lui il minimo attaccamento. A Menez nel prepartita viene chiesto se deve arrivare una vittoria per il mister e lui risponde che deve venire per i giocatori. Il francese in campo è totalmente anarchico, fuori da qualsiasi indicazione tattica. Inzaghi gli chiede di fare la seconda punta e lui si abbassa sino davanti alla difesa a prendere palla. Che male c’è? Il francese ha grandi doti, in fondo lo fa anche Tevez con la Juve. Differenze? Una su tutte. Tevez gioca anche per la squadra Menez molto meno. A 20 dal termine Inzaghi lo lascia solo in avanti togliendo Pazzini per Bocchetti ma anche in questo caso il francese girovaga invece che fare il riferimento in avanti, ruolo peraltro per lui assurdo. Sia chiaro, le critiche non sono per il francese ma ancora una volta per un allenatore che non ha ancora capito come utilizzarlo. Il cambio inoltre aumenta i timori dei rossoneri e rinfranca i veronesi.
L’elenco degli errori è lungo. Diciamo che Inzaghi ha bisogno di maggiore esperienza. Siamo costretti a fargliela fare sulla nostra panchina con una squadra che chiaramente non è sua?