“Ciao, bentornato. Com’è andata a Udine?”
“Tutto bene. Viaggio in po’ lungo però la città è bella e abbiamo mangiato bene”.
“E la partita?”
“Quale partita?”
“Quella con l’Udinese!”

Questa potrebbe essere una chiacchierata tra un giocatore del Milan e un amico.
Il Milan più che una trasferta ha fatto una gita fuoriporta per il 25 aprile. Il clima vacanziero e un atteggiamento passivo hanno caratterizzato la prestazione dei rossoneri. Può essere che la squallida maglia gialla li abbia mandati in confusione. Probabilmente non hanno spiegato loro che fanno parte della rosa del Milan, che qualcosa dovrebbe significare. Inzaghi a inizio anno ha promesso che gli uomini in campo avrebbero dato tutto. Ebbene non lo hanno fatto. Sicuramente Superpippo ha delle colpe. Ad esempio non ha mai mostrato di credere in Cerci, se non a parole, ha cambiato infinite formazioni e non ha trasmesso grinta né idee. Non hanno mai mostrato un minimo di orgoglio. Badu, dopo il gol del raddoppio, è andato di corsa da Stramaccioni e tutti si sono stretti intorno al mister criticato in settimana. Ma che l’Udinese ci mettesse l’anima lo si è capito sin dall’ingresso in campo. Determinazione e voglia di ben figurare, per una squadra non certo stellare, che si sono trasformati in pressing a tutto campo e lotta su ogni pallone.
Nel primo tempo c’è stata solo l’Udinese in campo e così anche nella ripresa, quando ci si sarebbe aspettato un minimo di reazione d’orgoglio dai rossoneri. Questa non è arrivata neppure dopo il gol del vantaggio da parte di Pinzi. Difesa messa male su calcio da fermo. Tutti schiacciati vicini e Diego Lopez e Pinzi libero di stoppare, bersi un caffè e metterla in porta. Il tempo per la reazione ci sarebbe ma questi giocatori sono senza dignità. Ne hanno molta di più i giocatori del Parma che hanno giocato senza stipendio e la certezza di un futuro. Il gol di Pazzini accorcia le distanze ma non cambia minimamente il giudizio. La squadra era in vacanza, beh, che ci stia e diamo spazio ai giovani.
Speriamo arrivi il nuovo proprietario presto, il progetto per il nuovo stadio e delle persone serie per le quali valga la pena spendere soldi e tempo.