Mister Inzaghi dopo la figuraccia di Udine, prima della quattordicesima di ritorno, ha portato tutti in ritiro. Non ho capito il motivo. Nessun obiettivo da raggiungere, nessun futuro, un gruppo che non lo segue e tempi totalmente sbagliati.
Poi, dopo aver visto tre giorni di allenamento ha deciso di mischiare le carte aggiungendo un po’ di confusione, semmai non ce ne fosse abbastanza. Cerci, che fa del dribbling e accelerazioni il proprio atout, viene messo a fare la punta centrale. Honda a destra e Menez… non si sa. I tre si scambiano posizioni ma non la prendono mai (avranno fatto almeno un allenamento giocando insieme?). Poi una bella rispolverata a Rami in tandem con Mexes per una difesa dal gol sicuro, nel senso che almeno uno lo si sarebbe preso. Le costanti sono la mancanza di idee e la grinta. La novità la paura.
La protesta della Curva Sud, tanto civile quanto spettacolare, non suscita reazioni. “Basta. Mettete fine a questo scempio”. Recitava la Curva e al primo anello: “dopo una stagione fallimentare, società, squadra e allenatore a che gioco vogliamo giocare?”
Ecco quello proprio guardando il Milan non si è capito. Il Genoa avrebbe potuto segnare tre gol nel primo tempo, ne ha fatto solo uno con Bertolacci indisturbato nel correre palla al piede tra gli avversari per trenta metri. L’ultimo baluardo, genialità Rami, è entrato in scivolata fuori tempo come neanche ci fosse!
Ovviamente il Milan esce tra i fischi ma, dopo l’intervallo, la Curva prova a incitare la squadra. Si invitano i giocatori a metterci gli attributi, a giocare con il cuore ma questo è fermo. Piatto. Nessuna pulsazione. Anzi, è il Genoa a creare occasioni e a raddoppiare con Niang, uno dei migliori in campo. Uno dei tanti che non hanno avuto continuità con il Milan e che, come molti altri, ad esempio Paloschi, lontano da San Siro hanno fatto bene.
A quel punto compare un altro striscione che rende l’idea alla perfezione: “Vedervi indossare la maglia rossonera ci fa vergognare, fino a fine stagione con quella gialla dovreste giocare!” e il coro che segue per molti minuti è “indegni” alternato alla richiesta di mettere in campo la Primavera.
Eppure questi tifosi, proprio come me, hanno tifato Milan in serie B sostenendolo contro quadre che oggi non esistono più, hanno superato gli sfottò e seguito con apprensioni le fasi del possibile fallimento. Tifare nei momenti difficili stando vicini alla squadra non è mai stato un problema. Però si è superato il limite e così, nonostante il gol di Mexes, al minuto 25 la Curva si è svuotata e gli unici cori sono restanti quelli dei genoani. Avessero potuto probabilmente avrebbero lasciato lo stadio anche i giocatori e sarebbe meglio. L’arbitro Giacomelli ci ha poi messo del suo cacciando Menez autore di… niente. Poi un rigore dubbio all’ultimo ma oramai lo stadio era vuoto.
Intanto chissà che è successo ad Arcore. Mr. Bee voleva vedere il Milan in TV, invece pare che sia stato sintonizzato su Rai Tre. C’era “Chi l’ha visto” in fondo la sostanza era la medesima.