La sconfitta a Napoli era più che preventivabile. Il risultato rotondo, 3 a 0, non sconvolge. Lo svolgimento della partita però qualcosa dovrebbe aver insegnato e deve far riflettere.
Innanzitutto l’approccio alla partita è stato imbarazzante. Il Milan non ha ancora toccato palla quando Insigne la riceve al limite, ha il tempo di finire un Bartezzaghi, e serve Hamsik che si inserisce alle spalle di De Sciglio. Fallo, rigore e pure espulsione, che forse poteva essere evitata. Siamo al secondo 45 ma Higuain sbaglia il rigore. A quel punto, a dire la verità dopo una decina di minuti, il Milan fa una cosa che non aveva ancora provato nel corso della stagione: gioca come una squadra. La sensazione inizialmente è che il Napoli possa segnare da un momento all’altro poi, con il passare dei minuti, i rossoneri vedono che il gioco funziona. Le linee sono corte, non si parla di difesa e attacco bensì di fase difensiva che parte da Destro, ottima la sua prestazione votata al sacrificio. Si riesce anche a gestire il gioco creando qualche occasione.
Certo, la formazione ha alcune misteriose lacune date da infortuni o squalifiche. Bocchetti dopo un paio di mesi torna titolare ma, per necessità, gioca come esterno sinistro e la sua serata è molto deficitaria. Poli generosamente prende il posto di De Sciglio come terzino destro. Il buon Andrea ci mette l’anima ma spesso viene preso alle spalle, proprio come Bocchetti. Il primo tempo finisce in parità a reti inviolate e anche il Milan può recriminare per un palo preso su colpo di testa del factotum Bonaventura.
La ripresa parte sulla falsariga del primo tempo con il Milan che non riesce a superare la metà campo. Non si riesce mai a ripartire e bisogna sperare di non subire gol perché al massimo si potrebbe portare a casa un pareggio a reti bianche. Pazzini prende il posto di Destro e Bonera di Bocchetti. Benitez fa uscire Insigne, migliore in campo, per Mertens.
A 20 minuti dal termine, quando l’Illusione del pareggio inizia a prendere forma, Hamsik interviene su una corta respinta di Bonera infilando Diego Lopez. A quel punto anche le ultime speranze di un dignitoso e inutile pareggio svaniscono e la squadra di Benitez segna altri due gol in sei minuti. Quando successe la volta scorsa, a Istambul, la cosa fece soffrire di più.
Terza sconfitta consecutiva ma oramai si aspetta la fine della stagione. Non parliamo di esoneri o subentri tanto non c’è bisogno di scosse.
Ora i pensieri devono essere focalizzati sulle novità societarie, lo stadio, il nuovo allenatore con la relativa rosa. Visto che abbiamo vissuto gli ultimi anni da incubo, almeno iniziate a regalarci qualche sogno.