Questa sera è finito il fallimentare campionato del Milan. Il secondo consecutivo. Se ripenso a 9 mesi fa, o anche solo a Natale, non sembra possibile sia terminata in questo modo.
Il Mister dall’ambiente, inesperto ma con DNA rossonero, che aveva dato la carica. I risultati che avevano fatto trascorrere un sereno Natale con la speranza di una seconda metà di campionato da protagonisti.
Poi il tracollo. La costante penia di vittorie, la mancanza di fiducia nei propri mezzi sino alla messa in discussione dell’allenatore. Da idolo a idiota. Che brutta fine. Da una parte Inzaghi ha molte responsabilità. La rosa ha certamente un valore superiore ai risultati ottenuti. Inzaghi non ha puntato su un undici che gli desse garanzie. Ha avuto per 9 mesi le idee più che confuse. Continui cambi, richieste di rinforzi che poi, dopo poco, sono stati accantonati. Certo, gli infortuni sono stati un fattore importante, però sino a dicembre le cose non andavano male. Anche i giocatori hanno le loro responsabilità ma recriminano una preparazione invernale sbagliata: nel caldo dorato di Dubai per marketing e soldi.
Parliamo quindi della società, vero tallone d’Achille delle due passate stagioni. Due AD, una cessione di proprietà più che fumosa, progetti (giovani e italiani) che vengono proclamati e poi accantonati come se i tifosi fossero tutti deficienti. Non voglio puntare il dito su Berlusconi. Questo uomo, che piaccia o meno, ha preso una società in fallimento facendola diventare la più titolata al mondo. I tifosi hanno vissuto anni indimenticabili.
Quello che bisogna capire, e sono certo sta tentando di farlo anche il presidente, è cosa fare adesso. Come cedere il Milan facendo un utile. Per fare questo è necessario un progetto vincente. Lo stadio è sicuramente un primo passo e a breve si capiranno tempi e luogo. Poi gli uomini chiave. Certamente Ancelotti è un vincente e conosce bene l’ambiente, ma sarà l’uomo giusto? Io credo di no. Ricordo ancora i mal di pancia per essere costretto a vedere Seedorf morto dalla stanchezza in campo, i cambi tardivi e anche le bacchettate dello stesso Berlusconi. Preferirei Conte tutta la vita. Uno che ti dice che bisogna dare tutto e non guarda in faccia nessuno. Che ha il coraggio di prendere delle icone e lasciarle in panca se non si impegnano. Perché una cosa è chiara, e Inzaghi l’aveva promessa: i giocatori in campo devono dare tutto. Apro una parentesi data dalla mia recente gita a Londra. A volte vediamo partite inglesi nelle quali il pubblico della squadra sconfitta applaude. Bel gesto ma prestiamo attenzione anche alla partita. Gli 11 in campo danno tutto quello che hanno. Perdono. Onore agli avversari e incoraggiamento per gli sconfitti. Chiuso.
Comunque stabilito l’allenatore si tratterà di scegliere da chi ripartire. Mi chiedo che valore possa avere puntare sugli italiani visto che non lo fa neppure la nazionale, però il progetto azzurro mi piace. Chi sono gli italiani in rosa meritevoli? De Sciglio, El Shaarawy, Antonelli, Bonaventura e Montolivo. Questi per me quelli di qualità. Ci aggiungo Poli, Bocchetti e Pazzini sempre utili alla causa. Poi due punti di domanda su Destro e Cerci che hanno grandi potenzialità ma devono venire riscattati o rinnovare il prestito. Gli altri, stranieri compresi? Pleonastici. Non ci sono campioni. Lopez, che ha disputato un buon campionato, non sarebbe stato certamente rimpianto con in porta Abbiati, Menez un buon individualista che può far fare cassa. Honda è un discreto giocatore che serve per guadagnare ma non fa vincere. In molti andranno via. La società si libererà di ingaggi pesanti però non è risparmiando che si fanno i soldi ma guadagnando di più. Questo Berlusconi lo sa e, spero, abbia chiaro il progetto per arrivare ad avere i 30 milioni extra della Champions nella prossima stagione, anche se, con il “bussare” ad Ancelotti, mi pare si stia già procedendo per tentativi e non con delle idee chiare da seguire.
P.s. La partita è finita 1-3 con doppietta di Bonaventura il miglior acquisto della stagione e pensare che è stato un’ultimora!